Mentre sta cercando di rendere più facile la detenzione e l’espulsione delle persone (soprattutto africane) che arrivano nel paese attraverso mezzi irregolari, Downing Street ha annunciato per la fine di aprile del 2024 un nuovo summit, il secondo, con i paesi africani.
Il cuore degli incontri non sarà l’immigrazione. Ma l’economia.
Il Regno Unito ospiterà i leader africani per la seconda edizione del Regno Unito-Africa Investment Summit il 23 e 24 aprile 2024 a Londra.
Il Foreign Office del Regno Unito ha affermato che il vertice mira a promuovere il commercio e gli investimenti nei due sensi, creare posti di lavoro e crescita e sostenere le donne imprenditrici.
«Il summit riunirà capi di stato e di governo di 24 paesi africani e imprenditori britannici e africani. Rafforzerà i partenariati tra il Regno Unito e l’Africa per creare posti di lavoro e crescita, sostenendo i talenti britannici e africani in settori come la finanza e la tecnologia, e incoraggiare le imprenditrici”, ha aggiunto la dichiarazione.
Questo vertice si baserà sui risultati dell’UK-Africa Investment Summit 2020, che aveva annunciato accordi per oltre 6,5 miliardi di sterline (7,74 miliardi di dollari), oltre a impegni di investimento per 8,9 miliardi di sterline (10,6 miliardi di dollari).
«Il summit ci consentirà di sfruttare il potenziale delle nostre relazioni con l’Africa e di far crescere insieme le nostre economie, rendendole più forti, più resilienti e più innovative», ha affermato il primo ministro britannico Rishi Sunak.
Tagliare le tariffe
Con il 2023 è entrato in vigore il Developing Countries Trading Scheme, che taglierà le tariffe sul 99% delle merci africane che entrano nel Regno Unito. I politici britannici sperano che questo schema aiuti a combattere la carenza di prodotti agricoli freschi e di agevolare il commercio con i paesi africani.
I 24 paesi che parteciperanno all’incontro dell’aprile 2024 sono: Algeria; Angola; Camerun; Costa d’Avorio; Repubblica democratica del Congo; Egitto; Etiopia; Ghana; Kenya; Malawi; Mauritania; Maurizio; Marocco; Mozambico; Namibia; Nigeria; Rwanda; Senegal; Sierra Leone; Sudafrica; Tanzania; Tunisia; Uganda e Zambia.
Nuova riforma
Non smette di creare imbarazzo, soprattutto in Europa, la nuova riforma sull’immigrazione prevista da Londra.
Il primo ministro Rishi Sunak ha fatto del «blocco dei barconi dalla Manica una delle sue priorità.
Ma l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) ha dichiarato il 7 marzo che il disegno di legge del Regno Unito equivarrebbe a un «divieto di asilo», «estinguendo il diritto di chiedere protezione» per coloro che arrivano in modo irregolare, «a prescindere da quanto genuina e convincente possa essere la loro richiesta».
L’Ue non è direttamente coinvolta nella politica di asilo del Regno Unito. La migrazione attraverso la Manica è, invece, una questione bilaterale tra Francia e Regno Unito. Il presidente francese Emmanuel Macron e Sunak discuteranno della questione delle imbarcazioni che attraversano la Manica in occasione del vertice Francia-Regno Unito che si tiene da oggi a Parigi.
Tuttavia, l’agenzia dell’UE per la gestione delle frontiere, Frontex, svolge un ruolo attivo nella Manica perché le coste francesi e belghe fanno parte del confine esterno dell’Ue. In passato Frontex ha inviato barche e aerei per alleviare la pressione migratoria.
Migranti da spedire in Rwanda
Crea altrettanta perplessità la scelta di Londra di inviare alcuni richiedenti asilo in Rwanda con un biglietto di sola andata.
L’Alta Corte ha stabilito che il piano è legale, ma la decisione è oggetto di ulteriori sfide in tribunale.
Si tratta di una sperimentazione quinquennale. Le persone spedite come pacchi a Kigali potrebbero ottenere là lo status di rifugiato. In caso contrario, potranno chiedere di stabilirsi lì per altri motivi o chiedere asilo in un «paese terzo sicuro».
Secondo Dowing Street questo sistema scoraggerà le persone che arrivano nel Regno Unito attraverso «metodi illegali, pericolosi o non necessari», come le piccole imbarcazioni che attraversano la Manica.
Tuttavia, come ricorda la Bbc, il numero di persone che attraversano lo stretto non è diminuito da quando la politica è stata annunciata, il 14 aprile 2022.
Nel 2022, più di 45.700 persone hanno utilizzato questa rotta per arrivare nel Regno Unito, la cifra più alta da quando esistono i registri.