Rotta Balcanica: a Trieste, un nuovo sportello di Emergency
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Uno spazio per supportare le persone migranti in arrivo a orientarsi sul territorio
Rotta Balcanica: a Trieste, un nuovo sportello di Emergency
21 Agosto 2024
Articolo di Redazione
Tempo di lettura 2 minuti
Foto di Alex Vasey

Uno sportello per aiutare le persone appena arrivate in Italia ad orientarsi sul territorio: capire quali e dove sono i servizi, a chi rivolgersi, come ottenere aiuto.

È il nuovo progetto realizzato da Emergency a Trieste, messo in atto in collaborazione con Donk Humanitarian Medicine, realtà locale da anni impegnata con i senza fissa dimora. Lo sportello avrà luogo in un centro diurno dove sarà presente una mediatrice culturale.

L’obiettivo è supportare le persone migranti nei loro differenti bisogni, da quelli primari e immediati ai più complessi, come il destreggiarsi nel labirinto della burocrazia italiana, ancora più complessa per chi entra via terra anziché via mare. Con l’idea, anche, di tracciare i mappa di quali sono le necessità principale al momento dell’arrivo. 

Per cinque giorni alla settimana, dal lunedì al venerdì a orari alterni, chi ne avrà bisogno troverà un supporto in via Udine 19. La speranza è di aumentare anche la consapevolezza dei propri diritti, spesso sconosciuti a chi arriva sul territorio italiano. 

La notizia dell’apertura dello sportello arriva nonostante negli ultimi mesi varie fonti abbiano riportato un calo netto degli ingressi in Italia attraverso la rotta balcanica, rispetto al 2023

Sebbene il Viminale non fornisca aggiornamenti regolari al riguardo, al contrario di quanto avviene per la rotta mediterranea e gli sbarchi, sappiamo da Frontex che nei primi sei mesi del 2024 gli attraversamenti irregolari delle frontiere europee attraverso i Balcani occidentali sono diminuiti del 75%, con circa 12.400 rilevamenti.

Per l’amministrazione locale, si tratta di risultati ottenuti in conseguenza del ripristino dei controlli al confine con la Slovenia. Il Ministero dell’interno, nel dossier statistico pubblicato nel mese di agosto, parla di 3846 persone fermate in stato di irregolarità e 108 arresti per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Numeri che vengono letti come un successo da chi cerca in tutti i modi di arginare gli arrivi, ma sui quali non si possono nutrire certezze, rimanendo sconosciuto il quantitativo effetti di persone che riesce ad attraversare la frontiera senza lasciare traccia, spesso per ripartire alla volta di un nuovo paese Europeo. 

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