Un’operazione scattata il 1° ottobre nel porto indiano di Mumbai, la Direzione dell’intelligence delle entrate dell’India (India’s Directorate of Revenue Intelligence) ha permesso la scoperta di un rilevante traffico di droga con il Sudafrica.

In un primo sequestro, gli ufficiali indiani hanno trovato nascosti sotto carichi di arance esportate dal Sudafrica, 158 kg di metanfetamina cristallina “ad alta purezza” (nota anche come tik) e 9 kg di cocaina, per un valore di quasi 39 milioni di dollari.

Il ritrovamento, uno dei più grandi sequestri di metanfetamine e cocaina in India, ha anche portato gli investigatori a scoprire nuovi metodi di contrabbando tra i due paesi.

Nell’ambito delle indagini, tuttora in corso, è stato arrestato un importatore collegato a una società di import-export di frutta con sede a Dubai e con basi anche in India e Sudafrica. Secondo i media indiani sarebbe stato identificato anche un secondo sospetto legato a una società di esportazione con sede nel sobborgo industriale di City Deep, a Johannesburg.

Un secondo sequestro avvenuto nel porto indiano di Nhava Sheva il 6 ottobre, appena una settimana dopo la prima intercettazione, ha permesso di bloccare “un container che trasportava scatole di pere e mele verdi importate dal Sudafrica”, sotto le quali erano nascosti “un gran numero di mattoni costituiti da cocaina di alta qualità e del peso di circa 1 kg ciascuno”.

Un totale di 50 Kg di cocaina, per un valore di oltre 13 milioni di dollari. Nel comunicato, le autorità indiane fanno anche sapere che “questa cocaina veniva importata a nome dello stesso importatore che era stato arrestato in precedenza.

I due paesi hanno radicati commerci in termini di traffico di droga. In particolare Mandrax (un farmaco sedativo ipnotico) ed eroina, destinati a vari mercati internazionali, contrabbandati in India attraverso il Sudafrica e viceversa.