Sempre più ricchezza nelle mani di pochi - Nigrizia
Economia Politica e Società
I dati del Global Wealth Report 2024
Sempre più ricchezza nelle mani di pochi
Quasi la metà della ricchezza mondiale (213mila miliardi di dollari) è nelle mani dell’1,5% della popolazione. In testa tra i paesi con il più alto numero di miliardari gli Stati Uniti, seguiti da Cina, Regno Unito, Francia e Giappone. Crescita più contenuta per Europa, Medio Oriente e Africa
31 Luglio 2024
Articolo di Redazione
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(Credit: pexels/CC0)

Nel mondo ci sono oggi almeno 58 milioni di miliardari, secondo i dati raccolti dal Global Wealth Report 2024 di UBS (la banca d’investimento Svizzera).

L’Istituto bancario ha analizzato 56 mercati finanziari che detengono il 92% della ricchezza globale, rappresentando l’1,5% della popolazione adulta mondiale.

Gli Stati Uniti hanno il più alto numero di miliardari, si tratta di circa 22 milioni di persone che possiedono una ricchezza a sette o più cifre. Il secondo posto è della Cina con circa 6,01 milioni di miliardari, seguita dal Regno Unito (3,06 milioni), Francia (2,87 milioni) e Giappone (2,83 milioni).

UBS definisce la ricchezza come il valore delle attività finanziarie e reali una volta sottratti i debiti detenuti da una famiglia. Secondo UBS, la ricchezza globale, in termini di dollari, è cresciuta del 4,2% nel 2023 dopo un calo del 3% nel 2022.

Secondo quanto comunicato a Al Jazeera da Samuel Adams, economista di UBS: «Se pensi ai miliardari o ai ricchi in generale, esiste un consistente gruppo di persone super ricche che hanno un forte attaccamento al proprio paese di nascita. Poi c’è un nucleo di individui più mobile, che a livello globale tende a cambiare domicilio abbastanza facilmente».

Secondo le previsioni di UBS, entro il 2028 il Regno Unito e i Paesi Bassi perderanno il maggior numero di miliardari, cioè quasi un miliardario su sei.

«Il punto che qui si intende sottolineare – dichiara Adams – è che entrambi questi paesi hanno già molti miliardari ma può succedere che nella competizione globale per la ricchezza, si possa verificare una decrescita di capitali da parte di chi sceglie di variare le località di residenza e opera sui mercati con maggiore mobilità».

«Questo tuttavia – prosegue il ricercatore – non significa necessariamente che l’economia non funzioni. Infatti nei paesi menzionati si crea ancora ricchezza, solo che le persone che si spostano possono operare sul mercato in base ai luoghi in cui decidono di risiedere».

Come sopra accennato, secondo il Global Wealth Report, quasi la metà della ricchezza mondiale, il 47,5%, ovvero 213mila miliardi di dollari, è nelle mani dell’1,5% della popolazione adulta globale.

Al contrario, coloro che possiedono una ricchezza inferiore a 10mila dollari detengono solo lo 0,5% della ricchezza globale, ma costituiscono il 39,5% degli adulti del mondo.

In termini di ricchezza per adulto, in ogni caso, la popolazione mondiale ha compiuto progressi sostanziali dall’inizio del nuovo millennio. La percentuale di adulti la cui ricchezza supera il milione di dollari è triplicata passando appunto dallo 0,5% all’1,5%.

Dal 2000, il Qatar ha registrato il maggior incremento nel numero dei miliardari, passati da 46 a 26.163. La Cina ha registrato il secondo aumento maggiore, da 39mila a 6.013.282 miliardari, seguita dal Kazakistan (da 918 a 44.307).

«Le economie di mercato emergenti come la Cina e la Russia, tendono a vedere una maggiore crescita della ricchezza in generale, anche se essa deriva per lo più da settori specifici di vendita», spiega ancora Adams. «Ad esempio gli esportatori di materie prime – come la Russia, ma anche alcuni paesi del Medio Oriente – tendono ad accumulare ricchezza in tempi rapidi».

I tecnici dell’UBS affermano che lungo i 15 anni di pubblicazione del rapporto la regione Asia-Pacifico ha registrato la maggiore crescita della ricchezza, con un aumento di quasi il 177%, seguita dalle Americhe con quasi il 146%, mentre Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA) hanno visto un aumento più contenuto, pari al 44%.

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