Non c’è più religione (o quasi)
Il potere delle confraternite islamiche è ancora ben presente nella società civile. Ma gli elettori scelgono sempre meno l’indirizzo politico in base alle simpatie religiose
01 Febbraio 2024
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Un momento di preghiera in occasione della festa del Tabaski (Credit: Marco Simoncelli)
Questo articolo è parte del dossier “Senegal, una stabile incertezza” uscito nel numero di Nigrizia di febbraio 2024.
Il 25 febbraio, gli elettori di Touba, a quasi 200 km dalla capitale Dakar, non dovranno uscire dalla propria città per votare il nuovo presidente del Senegal. A fine ottobre, Serigne Mountakha Mbacké, il califfo generale della Mouridiyya, una delle principali confraternite islamiche sufi del paese, è tornato sui suoi passi rispetto a quanto annunciato […]
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