In un assai atteso discorso trasmesso ieri sera, il presidente della Repubblica Macky Sall ha confermato che il 2 aprile coinciderà con il termine del suo mandato. Il suo annuncio puntava a porre fine alle speculazioni sulle sue intenzioni di restare al potere.
Tuttavia, lo stesso Sall ha fatto presente che – articolo 36 della Costituzione alla mano – non potrebbe lasciare la sua carica prima dell’installazione del suo successore. Si aprirebbe dunque lo scenario di un suo possibile periodo di traghettamento, dal 2 aprile fino all’insediamento ufficiale di un nuovo capo dello stato.
La prospettiva non piace a gran parte dell’opposizione. Anche se al momento, la sua attenzione si concentra su un altro aspetto chiave, al centro delle polemiche delle ultime settimane: la data delle prossime elezioni.
Su questo punto, Sall non ha fissato nessun giorno esatto; si è limitato a dire che la decisione avverrà dopo la fine del ‘’nuovo dialogo nazionale’’. Quest’ultimo è pensato come un momento di confronto con le forze dell’opposizione che avrà luogo il 26 febbraio prossimo. Dovrebbe durare uno o due giorni. E soprattutto, dovrebbe produrre un compromesso tra le differenti posizioni dei vari candidati alle elezioni presidenziali, inizialmente previste per il 25 febbraio.
Quali partiti e quali esponenti parteciperanno? Non è ancora noto. Si parla di avere tra i presenti anche i detenuti più noti del paese, il leader dell’opposizione Ousmane Sonko e il suo vice Bassirou Diomaye Faye. In quel caso scatterebbe un permesso speciale per farli uscire di prigione temporaneamente. Allo stesso tempo, Sall ha anche evocato apertamente la possibilità di un’amnistia nei loro confronti, ai fini di una pacificazione e coesione nazionale.