Senegal: manifestazione nel sangue e Sonko "sequestrato"
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Siti istituzionali sotto attacco da Anonymous
Senegal: manifestazione repressa nel sangue e Sonko “sequestrato”
Un morto e diversi feriti il bilancio della iniziativa del partito dell’opposizione Pastef a sostegno del loro leader. Che è stato “riportato” con la forza a Dakar. Ma nel fine settimana la protesta contro il presidente Macky Sall si è trasferita sul web: in tilt i siti del governo
29 Maggio 2023
Articolo di Redazione
Tempo di lettura 3 minuti

Gli scontri tra la polizia e i sostenitori del leader dell’opposizione, Ousmane Sonko, avvenuti venerdì scorso in Senegal hanno causato un morto e diversi feriti. Sonko  aveva invitato i suoi sostenitori a seguirlo in una “carovana della libertà” dalla sua città natale di Ziguinchor nel sud, di cui è sindaco, fino alla capitale, Dakar – a circa 750 chilometri di distanza – dove questa settimana è atteso il verdetto del processo che lo vede accusato di stupro e minacce di morte nei confronti di una donna e dove rischia fino a 10 anni di carcere. Sonko, se condannato, non potrebbe candidarsi alle presidenziali del prossimo anno.

Lasciata Ziguinchor per Dakar, la “carovana della libertà” non è andata oltre Velingara, cittadina situata a 481 km da Dakar. Dopo gli scontri c’è stato l’annuncio dell’arresto del leader di Pastef, Sonko. Le istituzioni hanno poi affermato che le forze dell’ordine l’hanno accompagnato a Dakar a casa sua. Ma i vertici del suo partito hanno ribadito che il loro leader era irraggiungibile.  

Il ministro dell’interno Antoine Diome ha dichiarato che il corteo non aveva le necessarie autorizzazioni e che c’erano «rischi di turbamento dell’ordine pubblico». Secondo lui, sono state trovate armi nei veicoli del corteo.

Tuttavia, non è stato chiarito del tutto come siano iniziati gli scontri di venerdì. Sulla pagina Facebook di Sonko è stato postato un video dove alcuni camion della polizia bloccavano la strada dove marciava la carovana. Sarebbero stati usati dei gas lacrimogeni. Il governo senegalese ha affermato che resisterà fermamente a qualsiasi tentativo di turbare l’ordine pubblico

Nel frattempo i principali siti istituzionali del paese sono stati sotto attacco informatico nel fine settimana. Attacco rivendicato dal gruppo di hacker Anonymous che ha alzato il clima di tensione a nove mesi dalle elezioni presidenziali.

L’account @MysteriousTeamO, che sostiene di appartenere al gruppo di hacker Anonymous, ha dichiarato sui social media di aver preso di mira i siti web gestiti dalla presidenza e quelli che utilizzano il dominio del governo, tra cui il ministero della difesa e il ministero della sanità.

 

Ha inoltre affermato di aver colpito il sito della compagnia aerea nazionale Air Senegal.

La maggior parte dei siti colpiti funziona a singhiozza da sabato.

L’account @MysteriousTeamO ha dichiarato che l’attacco era in «solidarietà» con i cittadini senegalesi e il loro diritto di scegliere liberamente il presidente. Attacco che arriva, appunto, in un clima politico teso nel paese dell’Africa occidentale. L’opposizione ha denunciato la crescente repressione da parte del governo del presidente Macky Sall.

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