Se non vuoi certe risposte non fare certe domande. Lo ha sperimentato l’ex primo ministro del Senegal Cheikh Adjibou Soumaré che ha inviato una lettere aperta al presidente Macky Sall.
Nella missiva pone due quesiti. In seguito alla visita a Dakar, lo scorso 18 gennaio, di Marine Le Pen, leader del partito di destra francese Rassemblement national, corrisponde a verità che il presidente Sall abbia finanziato la Le Pen con 12 milioni di euro?
Secondo quesito: il presidente è intenzionato a rinviare le elezioni del febbraio 2024, alle quali vorrebbe presentarsi per un terzo mandato consecutivo, sebbene la Costituzione preveda un limite di due mandati?
A tacitare l’ex primo ministro ci ha pensato la procura della repubblica che ieri lo ha fatto arrestare. Ora si trova in carcere a Dakar. E il governo senegalese ha smentito ogni finanziamento e «condanna fermamente tali insinuazioni codarde e senza fondamento». Nessun accenno invece alla intenzioni elettorali del presidente Sall che non dispone in parlamento di una maggioranza che gli consenta di cambiare la Costituzione.
Va detto che la visita di Marine Le Pen aveva suscitato molti interrogativi ed era rimbalzata a lungo sui media, anche perché non era stato comunicato l’ordine del giorno dell’incontro. Quanto alle elezioni del 2024, più volte le opposizioni e anche gli attivisti dei diritti umani hanno rilevato che più si avvicina la data del voto e meno sono garantiti gli spazi di libertà: arresti continui, divieti di manifestare, misure coercitive contro la stampa, strumentalizzazione delle giustizia.