Per i sostenitori di Ousmane Sonko è la prima notizia positiva da vari mesi a questa parte. Giovedì 12 ottobre, il giudice del tribunale amministrativo di Ziguinchor, città nel sud del paese, nella regione della Casamance, ha annullato la radiazione di Sonko dalla lista elettorale e ne ha ordinato la reintegrazione. Si riapre di colpo uno spiraglio verso la possibilità di presentarsi alle elezioni presidenziali del febbraio 2023, in cui figurerebbe come il leader dell’opposizione.
Una battaglia giuridica strappata giocando in casa. Ziguinchor è anche la città in cui il leader dell’opposizione senegalese figura come sindaco. Un altro elemento rafforza il lato casalingo, perlomeno secondo gli avvocati di parte governativa. Il giudice che ha preso la decisione è il fratello dell’assistente di Sonko al comune in questione. Un legame di parentela per cui i legali dello stato hanno richiesto di cambiare il giudice all’ultimo minuto, dopo una riunione di consiglio durata 12 ore.
Richiesta archiviata sulla base del fatto che il grado di parentela era già noto ai suoi superiori ed era pervenuta troppo tardi per essere presa in considerazione.
Gli otto avvocati di Sonko sono riusciti a convincere la corte dell’invalidità dell’iter giuridico del loro assistito. Hanno dimostrato che l’essere stato arrestato (per aver invocato l’insurrezione popolare) dopo aver ricevuto la condanna per contumacia (nel processo Sweet Beauty) fa scattare la necessità di rifare quest’ultimo processo, con l’accusato in presenza.
La controparte legale dello stato ha già annunciato che farà ricorso. Entro non prima di quindici giorni, ci si attende una risposta definitiva. Nel frattempo però, Sonko sarà in misura di riattivare la procedura amministrativa per iscriversi come candidato alle presidenziali, dato che la misura del tribunale di Ziguinchor ha effetto immediato.
Per Sonko, un nuovo colpo di scena nella saga giudiziaria, che è già straripata in scontri letali di piazza più volte dal 2021 ad oggi.