Se ne parlava da mesi e alla fine il momento dell’incoronazione di Islam Slimani è arrivato. Con i tre gol realizzati nelle due partite con il Niger per la qualificazione ai mondiali, il centravanti dell’Olympique Lione è diventato il massimo cannoniere di tutti i tempi della nazionale algerina, destituendo dal trono una leggenda come Abdelhafid Tasfaout. Adesso sono 38 i gol messi a segno dall’attaccante di Algeri con le Fennecs, mentre l’ex capitano che ha concluso la carriera nel 2002 si era fermato a 37.
Un traguardo storico per Slimani, insperato qualche anno fa per qualsiasi bomber algerino e per questo celebrato a dovere: «È un sogno che si realizza, quello di essere il miglior marcatore della storia della nazionale. Se ripenso alla mia adolescenza, alle difficoltà incontrate all’inizio del mia carriera da calciatore, non mi sembra vero. È un orgoglio per me, i miei genitori e la mia famiglia», ha dichiarato il trentatreenne ai microfoni del portale algerino DZ Foot.
Slimani non mente. Il suo non è stato il classico percorso del predestinato: cresciuto in Algeria tra JSM Chéraga e CR Belouizdad, è sbarcato in Europa piuttosto tardi, a venticinque anni. Ma ha saputo recuperare immediatamente il tempo perduto, esplodendo con la maglia biancoverde dei portoghesi dello Sporting Lisbona, dove in poco più di tre stagioni ha collezionato globalmente 111 presenze, realizzando la bellezza di 57 reti.
Un exploit che lo ha proiettato in pianta stabile anche in nazionale, dopo il debutto avvenuto nel 2012, quando ancora indossava la maglia de Le Grand Chabab. Avversario quel giorno a Blida proprio il Niger, lo stesso contro il quale nove anni e settantasette partite dopo, Slimani è salito sull’Olimpo dei bomber algerini.
Forse non se lo aspettava neanche Hafid Tasfaout, l’ex capitano e storica punta di MC Alger e Auxerre, nonché detentore di un primato all’apparenza indistruttibile, caduto dopo oltre vent’anni. «Giocare in Europa ti aiuta a crescere, c’è poco da fare. Credo che l’unico che possa battere il mio record nel breve periodo sia Slimani. È davvero un attaccante micidiale. Sarà contento monsier Serhani, lo storico archivista della nazionale algerina», commentava scherzando un anno fa la leggenda di Orano in un’intervista concessa alla Gazette du Fennecs.
Un’investitura, evidentemente, ben riposta, anche perché Slimani aveva già dimostrato in passato di saper fare cose straordinarie con le Volpi del Deserto, nonostante una carriera fortemente condizionata dagli infortuni: la punta del Lione, per dire, è l’unico calciatore algerino ad aver segnato almeno un gol in due gare differenti del Mondiale.
Già, la Coppa del Mondo, il vero, grande appuntamento nel mirino dell’effervescente Algeria campione d’Africa di Djamel Belmadi, imbattuta da trentuno gare internazionali e pronta a minacciare da vicino la serie record dell’Italia di Mancini. «Sono contento di aver tagliato questo traguardo, ma l’obiettivo primario era ed è quello di partecipare al prossimo Mondiale in Qatar». Se Slimani continuerà a segnare con questo ritmo, sarà difficile per le Volpi del Deserto non centrare questo obiettivo.