Uno studio indipendente commissionato dalle Nazioni Unite ha rivelato l’esistenza di un massiccio traffico di aiuti d’emergenza destinati agli sfollati in Somalia.
Il rapporto confidenziale parla di un’organizzazione che coinvolge guardie dei campi, capi clan, proprietari terrieri, operatori umanitari, agenti di polizia o autorità locali, parte di una rete che da anni lucra sull’appropriazione di aiuti materiali, come il cibo, e finanziari.
Il sistema, alimentato dalla diffusa corruzione, è in realtà ben noto ad alcune agenzie dell’Onu, che “lo considerano un prezzo da pagare per poter raggiungere gli sfollati” ha dichiarato un operatore umanitario sul posto a RFI.
Il governo somalo ha annunciato l’apertura di un’inchiesta e si è impegnato con le Nazioni Unite a “sviluppare una strategia per ridurre la deviazione degli aiuti”.
Intanto però l’Unione Europea ha temporaneamente sospeso i finanziamenti al Programma alimentare mondiale (PAM).
«La Commissione europea non ha chiesto la sospensione delle operazioni umanitarie in Somalia: secondo le procedure standard, le operazioni in corso hanno ricevuto un prefinanziamento dell’80% e possono ancora essere attuate attraverso questo finanziamento iniziale», ha precisato ieri il portavoce della Commissione, Balazs Ujvari.
«Tuttavia, alla luce delle problematiche comunicate dalla relazione in questione, la Commissione ha dovuto adottare alcune misure precauzionali per salvaguardare i fondi dell’UE e pertanto ulteriori erogazioni sono temporaneamente sospese fino a quando non verranno forniti chiarimenti e rassicurazioni riguardo alla risoluzione delle problematiche individuate», ha aggiunto.
Lo scorso marzo Bruxelles aveva annunciato un contributo di quasi 77 milioni in aiuti umanitari per rispondere alla crisi in Somalia, parte di un pacchetto più ampio di oltre 353 milioni di dollari di assistenza che l’UE ha assegnato a diversi paesi dell’Africa orientale, tra cui Etiopia, Kenya, Gibuti, Uganda, Sudan e Sud Sudan.
Per fronteggiare la drammatica crisi alimentare causata dalla persistente siccità che si stima abbia causato la morte di 43mila persone in Somalia, nel 2022 i donatori hanno aumentato i finanziamenti.
Il budget degli aiuti umanitari dell’ONU per il paese è di 77 milioni di dollari, 10,68 milioni dei quali sono destinati al PAM.
A febbraio le Nazioni Unite ritenevano che oltre otto milioni di persone, più della metà della popolazione, avesse bisogno di assistenza umanitaria immediata.
Il traffico di aiuti destinati ai più fragili non è un caso isolato al paese del Corno d’Africa.
Tre mesi fa il PAM e l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID) hanno sospeso gli aiuti alimentari alla regione del Tigray, nella vicina Etiopia, in risposta a una diffusa deviazione delle donazioni.