Il presidente somalo Hassan Mohamud ha presieduto il 26 dicembre scorso ad un incontro con i leader dei cinque stati federali: Puntland, Galmudug, Hirshabelle, South West e Jubbaland. Hanno partecipato all’incontro anche il primo ministro Hamza Abdi Barre e il suo vice Salah Jama, oltre al sindaco di Mogadiscio.
L’appuntamento periodico presso Villa Somalia, residenza del presidente, ha riunito in un Forum consultativo nazionale (Ncf) il governo federale e i capi degli Stati membri della federazione (Fms) per discutere i temi più urgenti del paese.
Scopo principale dell’incontro è stato l’impegno a ristabilire piena unità d’intenti nella lotta contro i militanti di al-Shabaab, connessi con al-Qaida, e di definire, in risposta a varie controversie tra governo centrale e amministrazioni locali, i limiti di tempo nell’esercizio della cosa pubblica da parte dei leader.
L’analisi delle operazioni militari condotte contro i jihadisti ha sottolineato il successo di molte operazioni intraprese dall’esercito sostenuto dalle milizie locali conosciute come Moawisley nel centro della Somalia. Cuore della discussione anche un piano comune per proseguire la lotta contro la generale insicurezza tuttora presente nel paese.
Tutt’ora assente invece dall’agenda governativa la catastrofica emergenza umanitaria causata dalla prolungata siccità.
In un diverso sviluppo ha riguardato invece la licenza per l’esplorazione e estrazione di petrolio della compagnia britannica Genel Energy presente in Somaliland. Il ministero somalo del petrolio e delle risorse minerarie ha dichiarato che l’azienda «deve smettere di campare diritti sul petrolio e condurre operazioni al riguardo in violazione della sovranità, dell’integrità territoriale e dell’unità della Somalia».
La denuncia è basata sull’articolo 44 della Costituzione somala che recita che “Le risorse naturali devono essere negoziate e definite in accordo tra il governo federale somalo e gli stati membri”.
In base a tale articolo, prosegue la comunicazione “soltanto il ministero del petrolio ha l’autorità legale di concedere licenze, e sarà presa ogni misura e perseguita ogni strada possibile per bloccare tale iniziativa».
Come noto, pur operando autonomamente dal 1991, il Somaliland non è ufficialmente riconosciuto come entità statale indipendente dalla comunità internazionale ed è considerato da Mogadiscio parte integrante del territorio somalo.