«La mia visita in Egitto è stata storica. Aggiungerà rinnovato vigore alle relazioni India-Egitto e andrà a beneficio delle persone delle nostre nazioni», aveva scritto su Twitter il primo ministro indiano Narendra Modi, prima di tornare a Nuova Delhi.
My visit to Egypt was a historic one. It will add renewed vigour to India-Egypt relations and will benefit the people of our nations. I thank President @AlsisiOfficial, the Government and the people of Egypt for their affection. pic.twitter.com/tpoTK3inxH
— Narendra Modi (@narendramodi) June 25, 2023
Era atterrato al Cairo il 24 giugno nella sua prima visita in Egitto dove, tra l’altro, il presidente Abdel Fattah al-Sisi gli ha conferito l’“Ordine del Nilo”, la più alta onorificenza del paese.
Nei due giorni di visita i due leader hanno discusso come rafforzare i legami in aree tra cui commercio, sicurezza alimentare, energie rinnovabili, tecnologia dell’informazione e difesa.
Il viaggio di Modi ha fatto seguito alla visita di Stato compiuta da al-Sisi in India lo scorso gennaio, quando venne dichiarata tra i due paesi una “partnership strategica”.
Nuova Delhi si è proposta di rafforzare i legami con l’Egitto anche per garantirsi le vie di commercio attraverso il Canale di Suez.
Nell’ultimo anno fiscale, l’India, mentre importava 1,95 miliardi di dollari di merci, ne ha esportato in Egitto per 4,11 miliardi.
Durante la sua visita al Cairo, Modi, da nazionalista indù come è riconosciuto, poco propenso a visitare pubblicamente moschee e centri islamici, è stato in visita alla moschea egiziana di Al Hakim, risalente all’11° secolo, che venne rinnovata dai musulmani di Bohra, un gruppo islamico shiita che ha una presenza rilevante nello stato indiano di Gujarat, dal quale proviene lo stesso Modi.