Il presidente Salva Kiir e il suo rivale, il primo vicepresidente Riek Machar, hanno firmato il 3 aprile un importante accordo militare nell’ambito dell’accordo di pace del 2018, sul quale i negoziati erano in stallo da settimane.
Uno dei punti chiave dell’accordo riguarda la creazione di un esercito unificato e la composizione della struttura di comando. Il provvedimento firmato ieri prevede che il 60% dei posti di comando vada al campo di Salva Kiir e il 40% all’opposizione di Rieck Machar. L’accordo prevede inoltre che i primi soldati siano diplomati entro due mesi.
Il testo invita inoltre i firmatari a rispettare il cessate il fuoco e prevede incontri regolari tra le parti per “costruire la fiducia”.
Il partito di Machar, Movimento/esercito di liberazione del popolo sudanese-all’opposizione (Splm/a-io), riprenderà quindi la sua partecipazione al meccanismo di monitoraggio del cessate il fuoco (Ctsamm), che aveva sospeso il 22 marzo per protestare contro attacchi dei soldati di Kiir, Forze popolari di difesa del Sud Sudan (South Sudan People’s Defence Forces – Sspdf), contro le sue basi negli stati di Unity e dell’Upper Nile.
Si stemperano così le tensioni che nell’ultima settimana avevano fatto temere un riaccendersi del conflitto civile. Resta da vedere se questo accordo – raggiunto anche grazie alla mediazione del vicino Sudan – sarà implementato e se manterrà il suo ambizioso programma.