Sud Sudan: Edmund Yakani “professionista d’eccezione in Africa” - Nigrizia
Pace e Diritti Sud Sudan
Un premio al direttore dell’ong locale Cepo che si batte per i diritti civili
Sud Sudan: Edmund Yakani “professionista d’eccezione in Africa”
31 Agosto 2022
Articolo di Bruna Sironi (dal Kenya)
Tempo di lettura 2 minuti
Edmund -Yakani (Credit: Civil Rights Defenders)

Edmund Yakani, direttore esecutivo di Cepo, organizzazione non governativa sud sudanese che promuove i diritti civili, stimato e coraggioso attivista in uno dei paesi africani più pericolosi per il lavoro umanitario e di advocacy, è stato insignito del premio Africa’s Outstanding Professionals (Professionisti d’eccezione in Africa).

Il premio è stato recentemente istituito da The Business Executive Limited (Tbe), una compagnia che si occupa di informazioni, comunicazioni ed eventi, con sede principale in Ghana e operativa nei paesi dell’Africa occidentale.

A Yakani è stato riconosciuto come straordinario l’impatto del suo lavoro, cosa che lo colloca “in un gruppo di élite di professionisti africani”.

Il premio, hanno dichiarato gli organizzatori, si propone di promuovere la professionalità nelle attività socio economiche, con l’obiettivo di rendere l’Africa più competitiva nel mondo globale e globalizzato. Il fine ultimo sarebbe quello di segnalare africani di provata competenza per incarichi in programmi, eventi, iniziative e progetti internazionali.

Yakani ha sottolineato il valore collettivo del premio da lui vinto. «L’ho avuto grazie agli sforzi di tutto lo staff di Cepo (Community Empowerment for Progress Organisation), degli altri partner con cui lavoriamo e delle comunità che vivono in Sud Sudan».

Edmund Yakani ha già avuto importanti riconoscimenti internazionali.

Nel 2017 ha vinto il Civil Rights Defenders Award (Premio per i difensori dei diritti civili) e lo ha dedicato alle persone con disabilità che da molto tempo in Sud Sudan reclamano protezione e promozione del diritto a non essere discriminati.

Nell’ottobre del 2020 è stato nominato in un gruppo di lavoro promosso da un’associazione di avvocati per la giustizia in Libia (Lawyers for Justice in Libya – Lfjl) e dal Centro per i diritti umani della School of Oriental and African Studies (Soas) dell’Università di Londra come esponente della società civile in una commissione d’inchiesta sulla violazione dei diritti umani, con focus sulla situazione libica.

In quell’occasione aveva dichiarato che avrebbe utilizzato l’opportunità per fare da ponte perché altri sudsudanesi potessero avere una esperienza internazionale come la sua. «Ѐ un test per me e per il nostro paese nel campo della promozione della pace e della stabilità attraverso il prevalere della giustizia e della responsabilità».

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