È deceduto il 1° novembre nella capitale del Kenya, Nairobi, all’età di 87 anni mons. Paride Taban, vescovo cattolico di Torit (Sud Sudan).
Mons. Taban era conosciuto e rispettato da tutti nella più giovane nazione dell’Africa per il suo attivismo per la pace nel paese, portato avanti per lungo tempo.
“I vescovi cattolici e la Chiesa cattolica in Sud Sudan e Sudan desiderano annunciare il ritorno del nostro caro vescovo Paride Taban, avvenuto questo pomeriggio, 1° novembre 2023 a Nairobi”, si legge nella nota pubblicata dalla Conferenza episcopale del Sudan/Sud Sudan, che prosegue “non stava bene da tempo e il Buon Pastore lo ha chiamato nella Solennità di Tutti i Santi”.
Nato a Opari, nello Stato dell’Equatoria Orientale, il vescovo Taban è stato, nel 1990, il primo leader del Consiglio delle Chiese del Nuovo Sudan.
È stato anche vescovo ausiliare di Juba dal gennaio 1980 al luglio 1983, prima di essere nominato vescovo di Torit, nell’Equatoria Orientale, dal 1983 al 2004.
Era stato ordinato sacerdote nel maggio 1964 e consacrato vescovo da papa Giovanni Paolo II nella capitale congolese Kinshasa nel maggio 1980.
Mons. Taban si impegnò assiduamente per la pace quando venne inviato in Rwanda nel 1994, operando per la riconciliazione dopo il genocidio verificatosi contro tutsi e hutu moderati, e proseguì nel suo impegno quando, dopo lo scoppio della guerra civile in Sud Sudan, nel dicembre 2013, si oppose fermamente al conflitto.
I numerosi riconoscimenti ricevuti dal vescovo emerito conferma il ruolo determinante giocato da mons. Paride nello sforzo di creare nel paese un clima di stabilità e di pace per contribuire alla costruzione della giovane nazione.
Nel 2013, gli fu assegnato dall’allora segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon il Premio per la pace Sergio Vieira de Mello, per il suo lavoro presso il villaggio della pace della Santissima Trinità.
Lo scopo del villaggio, come ripeteva il compianto vescovo, era di promuovere unità e accettazione tra le popolazioni dell’area, così da costituire un esempio concreto di coabitazione pacifica nella regione, in balia del conflitto civile.
Mons. Taban aveva anche riscosso il Premio Hubert Walter per la riconciliazione e la cooperazione interreligiosa, assegnato dall’arcivescovo di Canterbury Justin Welby nel 2017, dopo aver co-fondato il Consiglio ecumenico delle chiese del Nuovo Sudan.
Gli era stato inoltre assegnato il premio per aver mediato tra il governo del presidente Salva Kiir e la fazione Cobra del Movimento/Esercito democratico del Sud Sudan (SSDM/A), oggi scomparsa, guidata dall’allora leader ribelle, il generale David Yau Yau.
Questi sforzi portarono alla firma dell’accordo di pace tra Kiir e Yau Yau che aveva posto fine a quattro anni di conflitto, scoppiato nello stato di Jonglei nel 2010 a causa di controversie elettorali.
Nel 2016, il vescovo emerito era stato nominato da Kiir co-presidente del comitato direttivo del dialogo nazionale e nel 2017 aveva conseguito il premio per la pace delle Iniziative religiose unite per l’Africa.
Un anno dopo, nel 2018, aveva infine ottenuto il Four Freedoms Award, medaglia per la libertà di culto dalla Fondazione Roosevelt per “la sua dedizione disinteressata e per tutta la vita alla causa della libertà e della pace per il popolo del Sud Sudan”.