Jacob Zuma, già presidente del Sudafrica dal 2009 al 2018 e da tempo in rotta di collisione con il partito al quale è iscritto dal 1959, è stato sospeso dall’African National Congress (ANC).
La decisione era stata preannunciata dal segretario generale dell’ANC Fikile Mbalula: «Zuma e altri, la cui condotta è in conflitto con i nostri valori e i nostri principi si ritroveranno fuori dall’ANC».
L’ex presidente aveva dovuto lasciare l’incarico perché coinvolto in casi di corruzione (e relativi processi) e i suoi rapporti con il partito si sono andati sempre più deteriorando.
La data non è ancora stata annunciata, ma tra maggio e agosto di quest’anno si dovranno tenere le elezioni generali e l’ANC, che governa il paese dalla metà degli anni Novanta, si presenta tutt’altro che compatto. E rischia di perdere la maggioranza parlamentare per la prima volta nella sua storia.
Lo scorso dicembre, Zuma aveva dichiarato che avrebbe fatto campagna elettorale per l’MK – “Lancia della nazione”, un piccolo partito radicale che ha preso il nome dal ramo militare dell’ANC durante l’apartheid.
Fikile Mbalula sostiene che l’MK «è un tentativo deliberato di utilizzare la fiera storia della lotta armata contro il regime dell’apartheid per dare credibilità a un programma politico che è palesemente controrivoluzionario».