La celebrazione della giornata internazionale dedicata a Nelson Mandela, nell’anno in cui ricorre anche il decimo anniversario della sua morte, è segnata da un clima di apprensione e incertezza.
A fare salire la tensione è la possibile nuova incarcerazione dell’ex presidente Jacob Zuma, dopo che la Corte costituzionale, giovedì scorso, ha dichiarato illegale la sua scarcerazione nel luglio 2021, avvenuta per presunti motivi di salute, ordinando il completamento della sua pena in prigione.
Nel luglio di due anni fa, Zuma fu incarcerato in seguito al rifiuto di presentarsi davanti alla commissione d’inchiesta del governo e rispondere alle accuse di partecipazione alla “cattura di stato”.
La sua incarcerazione, durata solo due mesi sui 15 di condanna, aveva scatenato una violenta insurrezione che costò la vita a 337 persone e la distruzione di un elevato numero di centri commerciali e imprese, in particolare nelle regioni del KwaZulu/Natal e del Gauteng.
Perdono per Zuma?
Appare comunque poco probabile che l’ex presidente finisca in carcere. In un assist all’African national congress (Anc), Julius Malema, leader del partito dei Combattenti per la libertà economica, ha chiesto al presidente Cyril Ramaphosa il perdono presidenziale per Zuma.
Alla richiesta di Malema fanno eco le parole di Fikile Mbalula, segretario generale dell’Anc, che in una dichiarazione sibillina ha affermato che il suo partito non vuole vedere l’ex presidente dietro le sbarre, insistendo, allo stesso tempo, che nessuno è al di sopra delle legge.
Resta isolata, invece, la posizione del partito di opposizione l’Alleanza democratica (Da), che ha chiesto l’applicazione della legge e che Zuma venga incarcerato nuovamente.
Intanto l’ex ottuagenario presidente è in Russia per motivi di salute e farà ritorno in Sudafrica soltanto dopo aver terminato le cure prescritte dai medici, così dichiara la fondazione che porta il suo nome.
Prevenire il caos
Nell’ipotetico caso del suo ritorno in carcere, il ministro della polizia Beki Cele ha rassicurato che le forze dell’ordine sono pronte a intervenire per prevenire la ripetizione delle violenze di due anni fa.
Ma l’opinione pubblica rimane scettica a riguardo delle rassicurazioni del ministro che si scontrano con l’inadeguatezza delle forze di sicurezza di fronte all’incremento della criminalità e alla nuova ondata di violenza xenofobica.
Negli ultimi dieci giorni, contestatori del movimento antiimmigrati hanno incendiato 21 autotreni guidati da presunti autisti stranieri che viaggiavano sulle principali arterie stradali, nelle regioni di Limpopo, Mpumalanga e KwaZulu/Natal. Soltanto tre arresti sono stati effettuati finora.
L’attualità del Mandela Day
Nonostante tutto ciò, e forse proprio per questo, la celebrazione oggi del Mandela Day conserva tutta la sua attualità. Serve da richiamo all’impegno civico come recita lo slogan «È nelle vostre mani», scelto dal governo per la celebrazione di quest’anno. Riprendendo l’esortazione dello statista quando, di fronte alla piaga della povertà, della sofferenza e dell’ingiustizia, ebbe a dire: «È nelle vostre mani rendere il nostro mondo un mondo migliore per tutti, specialmente per i poveri, i vulnerabili e gli emarginati».
Anche a partire da un gesto semplice: dedicare in onore dei 67 anni di servizio pubblico di Mandela, 67 minuti del proprio tempo per aiutare gli altri e cambiare il mondo in meglio. Senza dimenticare l’obiettivo del Mandele Day 2023 di arrivare a piantare 1 milione di alberi, di cui 60% da frutto, per contribuire a mitigare l’impatto del cambiamento climatico.