Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha condannato in parlamento le recenti operazioni di attivisti anti-stranieri fuori da un ospedale della capitale Pretoria, impedendo l’accesso alle persone sulla base del colore della pelle e della lingua.
Nel suo intervento, avvenuto il 30 agosto nel corso di una sessione di interrogazioni dei deputati trasmessa in televisione, il capo dello stato ha ricordato come gli «atti di illegalità, intimidazione e umiliazione nei confronti di cittadini stranieri, muniti o meno di documenti, non possano essere tollerati».
“Rubano il lavoro”
Ma che cosa è successo? Un movimento chiamato Operazione Dudula (“respingere” in zulu), è attivo dall’inizio dell’anno nel paese. Questi attivisti hanno organizzato manifestazioni per cacciare gli stranieri che, secondo loro, «rubano il lavoro dei sudafricani».
Nelle ultime settimane, alcuni dei loro membri si sono stabiliti fuori dall’ospedale Kalafong ad Atteridgeville, una cittadina alla periferia di Pretoria. Hanno bloccato i pazienti all’ingresso «in base al colore della loro pelle e alla lingua che parlano», come ha condannato il governo in una dichiarazione, definendo l’operazione un «attacco ai diritti umani fondamentali».
In Sudafrica, l’accesso all’assistenza sanitaria è un diritto costituzionalmente garantito, indipendentemente dalla nazionalità. I sudafricani non sono “xenofobici”, ha insistito Ramaphosa, aggiungendo che sono le autorità pubbliche le responsabili dell’esecuzione delle operazioni per combattere l’immigrazione illegale.
Il video virale
Secondo gli attivisti anti stranieri, l’afflusso di migranti starebbe mettendo sotto pressione il sistema sanitario e inciderebbe sulla qualità delle cure. Sarebbe stato un video, diventato virale sui social media, a scatenare la loro azione. Il filmato mostra una funzionario del ministero della salute provinciale che rimprovera vigorosamente un cittadino dello Zimbabwe per aver cercato cure in Sudafrica. L’ambasciata dello Zimbabwe a Pretoria ha condannato il comportamento, dicendo di aver guardato il video con «stupore e incredulità».
Quasi quattro milioni di stranieri sono presenti nel territorio, secondo le statistiche ufficiali. Ma questa cifra è considerata gravemente sottovalutata. La principale potenza industriale del continente, regolarmente afflitta da violenze xenofobe, attrae molti migranti africani, ma lotta con un tasso di disoccupazione intorno al 35%.
Al via comitato anti corruzione
Il governo ieri ha dato il via anche al comitato anti corruzione nel settore pubblico. Ramaphosa ha nominato un nuovo consiglio consultivo contro la corruzione, un organo voluto per sostenere la lotta a questo tipo di crimini. La squadra, riferiscono i media sudafricani, sarà formata da nove persone ed è stata pensata per implementare la strategia anti corruzione voluta dal governo con la collaborazione del settore privato e della società civile.
Rapporto Zondo
Il team guiderà anche il presidente sulla risposta del governo all’attuazione delle raccomandazioni del rapporto della Commissione Raymond Zondo, dal nome del giudice che ha guidato l’inchiesta sugli atti di corruzione commessi sotto il governo dell’ex presidente Jacob Zuma. Ramaphosa ha tempo fino al 22 ottobre per riferire in parlamento su come la sua amministrazione intende attuare i risultati del rapporto.
Il comitato anticorruzione è stato annunciato in occasione di un’audizione parlamentare del capo di stato chiamato a rispondere circa un furto di valuta estera compiuto in un suo allevamento di bestiame nel febbraio del 2020. I partiti hanno tempo fino al 1° settembre per nominare una commissione di esperti che potrebbe fare aprire un’inchiesta in cui Ramaphosa rischia di essere indagato.
Il consiglio anti corruzione fa parte di un’ampia manovra che punta a sradicare clientelismo, nepotismo, corruzione politica sistemica che hanno afflitto il settore pubblico e danneggiato l’erario durante l’amministrazione Zuma (2009-2018).
Mandato triennale
Nella sua lettera settimanale al pubblico, Ramaphosa ha precisato che il comitato inizierà un mandato triennale il 1° settembre, e sarà presieduto da Firoz Cachalia, un rispettato docente della facoltà di Legge dell’università del Witwatersrand.
Il consiglio avrà il compito di riferire alla presidenza sugli effetti delle strategie anti corruzione finora attuate e su come coinvolgere la società civile e il privato in maniera efficace.
Congelati beni della Gold Leaf Tobacco Corporation
Ramaphosa si è detto soddisfatto dei recenti risultati ottenuti. Negli ultimi giorni sono stati congelati i beni di uno dei maggiori produttori di tabacco del Sudafrica, la Gold Leaf Tobacco Corporation, che per anni avrebbe prodotto sigarette frodando il fisco e riciclando enormi quantità di denaro all’estero. Durante il passato anno fiscale sono stati perseguiti 20 casi di corruzione che hanno portato a 65 condanne e al congelamento dell’equivalente di circa 320 milioni di euro. Negli ultimi 8 anni i casi perseguiti sono stati 119 con un recupero di oltre un miliardo di euro.