L’ex presidente ed ex segretario generale dell’African National Congress Jacob Zuma (2009-2018) ha avuto un ruolo centrale nell’appropriazione di Eskom, l’azienda statale per la produzione di energia elettrica. Lo denuncia la commissione di inchiesta Zondo nella quarta parte del suo rapporto sulla corruzione in Sudafrica, presentata il 29 aprile al presidente Cyril Ramaphosa.
Il rapporto dimostra come Zuma, in combutta con i fratelli Gupta (Ajay, Atul e Rajesh, imprenditori indiani rifugiatisi a Dubai per evitare l’arresto) e i loro soci, abbiano complottato per saccheggiare l’impresa statale. Nel febbraio 2015, Zuma, intervenendo con un atto illegale, ha improvvisamente sospeso i quadri dirigenti dell’azienda, sostituendoli con persone che avrebbero permesso l’attuazione del piano dei Gupta di impadronirsi di Eskom.
«L’appropriazione dell’ente di stato per l’energia ha causato nel corso degli anni un danno immenso a Eskom», ha dichiarato Malegapuru Makgoba, presidente del consiglio di amministrazione dell’impresa statale.
I fondi destinati alla manutenzione, al rinnovamento e ampliamento degli impianti – il Sudafrica dipende dal carbone per il 70% della sua produzione energetica – sono finiti nelle tasche dei Gupta e dei loro soci. Di conseguenza, le centrali termoelettriche funzionano male o sotto la loro capacità, sono spesso soggette a sospensione dell’attività per riparazioni e la rete di distribuzione dell’energia è costantemente sottoposta a una eccessiva domanda, con il pericolo di collassare.
Per tutto ciò, da diversi anni Eskom è costretta a imporre il load shedding (alleggerimento del carico) che significa la sospensione per varie ore al giorno dell’erogazione di energia elettrica. Il provvedimento potrebbe diventare ancora più frequente e per più ore adesso che il paese sta entrando nella stagione invernale con una maggiore richiesta di consumo energetico.
I sudafricani si sono rassegnati, ma non senza lamentarsi per i tanti inconvenienti che la sospensione di elettricità comporta. Appuntamenti di lavoro saltati e riprogrammati, apparecchiature elettroniche danneggiate per il brusco riallacciamento dell’elettricità, interruzione di attività economiche…
Intanto, il nuovo direttivo di Eskom ha iniziato a recuperare, almeno in parte, i fondi che sono stati rubati durante l’epoca della appropriazione dell’ente sotto la presidenza di Zuma (2009-2018).
Finora sono stati recuperati l’equivalente di circa 65 milioni di euro dalla società di consulenza McKinsey e poco più di 90 milioni di euro dalla società ABB. Il cammino è ancora lungo per riappropriarsi dell’equivalente di quasi un miliardo di euro del denaro pubblico che è servito a foraggiare il giglio magico dei soci di Zuma e dei Gupta.
Eskom ha anche istituito un team che, supportato da avvocati, esaminerà il rapporto della commissione Zondo e prenderà provvedimenti appropriati. «Non vediamo l’ora di collaborare con la Procura nazionale affinché i malfattori rispondano di fronte alla giustizia dei crimini a loro imputati», ha aggiunto Malegapuru Makgoba, presidente del consiglio di amministrazione di Eskom.
L’ultima parte del rapporto dovrebbe essere consegnata al presidente Ramaphosa entro il 15 giugno 2022. La prima parte è stata consegnata il 4 gennaio, mentre la seconda e la terza sono state affidate rispettivamente l’1 febbraio e l’1 marzo scorsi al direttore generale della presidenza.