Sudan: entrati in Darfur i primi camion di aiuti alimentari - Nigrizia
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Il cibo del Programma alimentare mondiale raggiungerà le popolazioni a rischio carestia
Sudan: entrati in Darfur i primi camion di aiuti alimentari
22 Agosto 2024
Articolo di Redazione
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Finalmente per le martoriate popolazioni del Sudan occidentale è arrivato un primo, vitale sostegno alimentare.

La sera del 20 agosto i primi camion del Programma alimentare mondiale (PAM) carichi di cibo e scorte nutrizionali sono entrati nella regione del Darfur dal Ciad, attraverso il valico di Adre, chiuso sei mesi fa dall’esercito che temeva che con gli aiuti potessero entrare anche armi destinate alle milizie Forze di supporto rapido (RSF).

Da tempo l’agenzia delle Nazioni Unite chiedeva un accesso attraverso Adre, la via più rapida per raggiungere anche la capitale del Darfur Settentrionale El Fasher, da tre mesi sotto assedio.  

I camion trasportano cibo – sorgo, legumi, olio e riso – per circa 13mila persone nel Darfur Occidentale, ma il PAM ha fatto sapere di avere scorte alimentari già pronte per circa mezzo milione di persone e che l’obiettivo è supportare fino a 8,4 milioni di persone entro la fine dell’anno.

Un aiuto fondamentale dopo che il 1° agosto 14 zone della regione e del paese sono state dichiarate a forte rischio di carestia. Con i commerci azzerati, l’impossibilità di coltivare la terra e i pesanti combattimenti che hanno costretto milioni di persone alla fuga, la situazione per la popolazione è più che drammatica, con oltre 6 milioni di persone che affrontano l’insicurezza alimentare in tutto il Darfur.

L’ingresso degli aiuti può portare dunque almeno un parziale sollievo.

La svolta è arrivata il 15 agosto, quando il Consiglio Sovrano – il governo militare che mantiene il potere in Sudan – ha consentito l’uso del valico di Adre, anche se solo per tre mesi. Il via libera è poi arrivato anche dalle RSF, che controllano quella parte di territorio.

La riapertura del valico di Adre è «fondamentale per gli sforzi volti a impedire che la carestia si diffonda in tutto il Sudan e ora deve rimanere in uso. Voglio riconoscere a tutte le parti in causa il fatto di aver compiuto questo passo fondamentale per aiutarci a portare aiuti salvavita a milioni di persone in disperato bisogno», ha dichiarato la direttrice del PAM Cindy McCain.

Ora però, ha aggiunto, «abbiamo urgente necessità di raggiungere ogni angolo del Sudan con assistenza alimentare, e questo richiede che i corridoi umanitari e tutti i valichi di frontiera siano aperti, in modo che le agenzie umanitarie possano portare rifornimenti ogni singolo giorno. Questo è l’unico modo per evitare la fame diffusa».

Sedici mesi di guerra hanno causato una delle più gravi crisi umanitarie al mondo, con 10,7 milioni di persone, di cui quasi la metà bambini, che sono sfollate all’interno del paese e oltre 2 milioni rifugiate nei paesi confinanti.

«Nei prossimi tre mesi, si stima che 25,6 milioni di persone affronteranno una grave insicurezza alimentare man mano che il conflitto si diffonde e i meccanismi di difesa si esauriscono», ha dichiarato il capo della missione dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) in Sudan, Mohamed Refaat.

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