Il Diario di una schiappa è una saga che ha segnato un’intera generazione di bambini e adolescenti. Il protagonista Greg è un antieroe che grazie alle sue disavventure e alla sua goffaggine suscita la simpatia dei ragazzi di tutto il mondo. Un’inseparabile sfortuna direttamente proporzionale alla fortuna conosciuta dai libri che raccontano la sua vita, tanto da diventare un testo di riferimento nelle scuole di paesi ben distanti tra loro, come l’Italia e la Tanzania.
Nato dalla penna dell’americano Jeff Kinney, il Diario di una schiappa (Diary of a wimpy kid in originale) è un successo planetario che conta ormai quasi 20 titoli, il primo uscito nel 2007, dai quali sono stati tratti negli anni numerosi film e cartoni animati.
Il suo messaggio, però, sembra non essere apprezzato da tutti, in particolare in Tanzania. Nonostante i grandi venti di apertura dimostrati negli ultimi due anni dalla presidente Samia Suluhu Hassan, il governo non rinuncia alla censura. Una morsa che ricade, questa volta, non su oppositori politici ma su libri per bambini, nello specifico proprio Diario di una schiappa. Ad annunciarlo il ministro dell’istruzione Adolf Mkenda, secondo il quale si tratta di testi che compromettono la buona qualità dell’istruzione dei bambini.
L’accusa principale è che i libri difendano i diritti Lgbtq+, cosa che, per il ministro, va assolutamente contro le tradizioni e i costumi del paese. Addirittura, i genitori sono stati esortati a controllare gli zaini dei figli, per rimuovere le eventuali copie dei libri. Le scuole che ne avevano incoraggiato la lettura subiranno azioni disciplinari.
La Tanzania, a maggioranza cristiana, è un paese dove la lotta per i diritti Lgbtq+ incontra ancora enormi ostacoli. Se accusati di omosessualità, si rischiano fino a 25 anni di carcere. Purtroppo non l’unico paese in Africa ad applicare simili repressioni.