Tanzania: scomparso parte del denaro pagato per patteggiamenti
Economia Politica e Società Tanzania
I soldi raccolti dal pubblico ministero sarebbero finiti su un conto in Cina
Tanzania: scomparso gran parte del denaro pagato per patteggiamenti
02 Febbraio 2023
Articolo di Redazione
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La presidente della Tanzania Samia Suluhu Hassan

La presidente Samia Suluhu Hassan ha istituito una commissione d’inchiesta per chiarire dove sia finita gran parte del denaro raccolto dal pubblico ministero (ufficio del direttore della pubblica accusa – Dpp) per accordi giudiziari di patteggiamento.

Soldi che si sospetta siano stati trasferiti illegalmente in Cina. «La maggior parte è scomparsa. Se fai domande – ha detto la presidente – ti viene detto che sono in un conto in Cina».

Non è chiaro nemmeno l’esatto ammontare del denaro mancante.

Il 28 aprile 2021 l’allora ministro della giustizia e degli affari costituzionali, Palamagamba Kabudi, aveva dichiarato al parlamento che tra luglio 2020 e marzo 2021, l’ufficio del Dpp aveva raccolto il corrispettivo di 15 milioni di dollari, derivanti da 192 casi in cui l’imputato aveva patteggiato dichiarandosi colpevole.

Tuttavia, secondo il rapporto del Controllore e revisore generale, ad aprile 2021 nelle casse statali ci sarebbero stati invece 22 milioni di dollari. Il revisore, Charles Kichere, ha affermato che il suo ufficio sta indagando sul denaro raccolto e che il suo rapporto sarà consegnato a marzo.

Secondo quanto emerso finora, i soldi sarebbero dovuti finire su un conto speciale presso la Banca della Tanzania, aperto dall’ex capo del Dpp Biswalo Mganga.

L’accordo di patteggiamento è stato introdotto nel 2019 dal defunto presidente John Magufuli come modifica delle leggi penali in vigore. Prevede che indagati e condannati ottengano la libertà o una riduzione della pena pagando cifre anche molto considerevoli. Come nel caso del proprietario dell’azienda energetica Independent Power Tanzania, Harbinder Seth Singh, che aveva sborsato 11 milioni di dollari per ottenere la libertà.

L’accordo, però, è effettivamente iniziato già due anni prima che gli emendamenti fossero approvati in parlamento. E anche dopo l’approvazione, l’attuazione è proseguita senza che venissero poste in essere le norme che avrebbero reso operativa la legge. Ufficialmente i regolamenti sono stati introdotti solo nel febbraio 2021. Tutti i pagamenti fatti prima di quella data, dunque, sarebbero legalmente non validi.

Per questo nel giugno 2021 il nuovo capo del Dpp, Sylvester Mwakitalu, aveva dichiarato che il suo ufficio stava finalizzando i risarcimenti da conti speciali che detengono il denaro pagato dai criminali dichiaratisi colpevoli – per lo più ricchi uomini d’affari e dirigenti accusati di gravi crimini economici -, in modo che possano essere restituiti.

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