L’apocalisse sta travolgendo il mondo, esplosioni si susseguono a tutte le latitudini, i potenti della terra si incontrano per cercare di porre fine a una situazione che però una soluzione non ha. Per le strade delle principali metropoli africane sparatorie, omicidi, rivolte e saccheggi, avvengono ininterrottamente.
La fine del mondo è arrivata e, tra le macerie della terra, le speranze per il futuro sono riposte in un adolescente nigeriano e in un suo coetaneo dagli aspetti di un androide. Ѐ questa, in estrema sintesi, la trama di Z: the beginning, un cortometraggio di 10 minuti, ricchissimo di effetti speciali, realizzato da una giovane compagnia di produttori cinematografici nigeriani i The Critics.
Un gruppo di ragazzi che, mossi dall’amore per i film di fantascienza, sci-fi come vengono chiamati in gergo, da un’enorme forza di volontà e da un’acuta intelligenza, sono riusciti a trasformare la propria passione e anche la crisi provocata dalla pandemia, in una straordinaria risorsa che ha permesso loro di passare dalla realizzazione di brevi cortometraggi amatoriali, allo sviluppo di pellicole con produzioni hollywoodiane.
La storia dei The Critics, soprattutto nel contingente che stiamo vivendo, è una storia controcorrente, di palingenesi e speranza che nasce dai sobborghi della città di Kaduna (nel nordovest della Nigeria) e diviene un fenomeno transcontinentale in tutta l’Africa e virale su tutte le piattaforme web, tra cui YouTube, dove possono monetizzare in base alle visualizzazioni che ricevono.
Tutto ha avuto inizio nel 2012 quando cinque cugini con la passione dei film di fantascienza hanno iniziato a guardare pellicole inerenti futuri dispotici, invasioni aliene e scenari post apocalittici. Film che i ragazzi trovavano soprattutto sulle bancarelle della città del nord del paese più popoloso d’Africa e che guardavano con costanza e assiduità, da appassionati, fantasticando nel mentre sulla possibilità di poter essere loro, un giorno, i registi e i realizzatori di quei film.
Il gruppo in brevissimo tempo si è allargato e i cinque cugini hanno coinvolto amici e amiche, e così è nato il collettivo dei The Critics, composto da: Godwin Gaza Josiah di 19 anni, Victor Dahilo Josiah, 16 anni, Rejoice Yemilo Josiah, 12 anni, Raymond Joseph Yusuff, 17 anni, Ronald Joel Yusuff, 16 anni, Richard Yusuff, 14 anni, Lawson Titus, 17 anni. Tutti giovanissimi e tutti con le idee molto chiare: realizzare film di fantascienza.
Nel 2015 i ragazzi sono passati dalle parole ai fatti e hanno iniziato fare le prime riprese e a produrre i primi effetti speciali. Senza budget, senza attrezzature e imparando da autodidatti, leggendo Wikipedia e guardando i tutorial su YouTube.
Raymond Yusuff ha così ricordato ai microfoni della CNN quel momento: «Non avevamo una fotocamera per filmare, utilizzavamo un antiquato smartphone Samsung. E non avevamo altri mezzi. Mio padre aveva un vecchio laptop che mi ha prestato. Abbiamo cercato quindi un software di editing video e con tanto impegno e sacrificio, nel 2016, un anno dopo, abbiamo realizzato, dopo aver risparmiato per un mese per poter acquistare il tessuto verde necessario per creare una sorta di green screen (o chromakey), il nostro primo cortometraggio: Redemption».
Da quel primo video ad oggi tante cose sono successe. I ragazzi si sono perfezionati e hanno continuato a realizzare sempre più video, oltre 20 film vanta la loro casa di produzione al momento, con lo scopo di adattare la fantascienza a tematiche e ambientazioni africane e nigeriane.
I film rimangono sempre brevi, perché non potendo disporre di elettricità e processori adeguati per caricare video più lunghi sul loro canale YouTube, preferiscono optare per piccole storie che richiedono da una settimana fino a un massimo di sette mesi per la produzione. Ma questa loro scelta li ha premiati due volte.
Nel 2019 infatti, i giovani registi, dopo che una loro intervista è divenuta virale sulle piattaforme social, sono stati contattati da alcuni dirigenti cinematografici statunitensi: Franklin Leonard, Scott Myers e J.J. Abrams, regista quest’ultimo di colossal come Star Wars: the rise of Skywalker che dopo aver scritto loro parole di encomio e incoraggiamento, hanno regalato attrezzature all’avanguardia ai ragazzi. E poi, nel 2020, con il lockdown e la pandemia, I Critici non si sono persi d’animo.
Capendo che il mondo era sempre più interconnesso e che con la crisi la gioventù sarebbe stata sempre più dipendente dalle rete, hanno potenziato l’aspetto web del loro collettivo e oggi The Critics hanno dato vita a una vera e propria casa di produzione cinematografica che conta decine di pellicole, milioni di visualizzazioni e soprattutto, il gruppo di cugini e amici, vanta l’ineguagliabile orgoglio e la preziosa soddisfazione di essere stati capaci, partendo dal niente, di trasformare un sogno in realtà.