Tunisia: più che dimezzato il raccolto di cereali - Nigrizia
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La grave siccità comporta anche importanti restrizioni nell’uso dell’acqua
Tunisia: più che dimezzato il raccolto di cereali
03 Aprile 2023
Articolo di Redazione
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Le autorità tunisine prevedono un preoccupante calo del raccolto di cereali che scenderà a circa 2,5 milioni di quintali contro i 7,4 milioni di quintali della campagna precedente. Lo ha rivelato domenica Mohamed Rjaibia, membro del consiglio esecutivo dell’Unione tunisina dell’agricoltura e della pesca (Utap).

Rjaibia ha attribuito il calo rispetto alle stime preliminari (ci si attendevano 3,4 milioni di quintali), al notevole aumento delle temperature registrato a fine marzo 2023.

«Alcuni siti produttivi, tra cui la capitale Tunisi, l’area irrigua di Kairouan (nel centro del paese), Béja e Jendouba (nordovest), hanno risentito della scarsità delle piogge oltre che dell’innalzamento delle temperature, che hanno generato un calo della produzione». Calo che, a questo punto, dovrebbe essere compensato da un cospicuo aumento delle quantità importate per soddisfare la domanda locale.

Sicurezza alimentare a rischio anche perché è disastrosa soprattutto la raccolta di grano. Si prevede una riduzione del raccolto, colpito dalla siccità, a 200.000-250.000 tonnellate rispetto alle 750.000 tonnellate del 2022, ha dichiarato sempre Rjaibia.

Una crisi che va ad aumentare le tensioni sociali in un paese la cui popolazione soffre di servizi pubblici scadenti, inflazione elevata e un’economia debole.

Razionata l’acqua

Il ministero dell’agricoltura ha vietato l’uso dell’acqua potabile per lavare le auto, irrigare le aree verdi e pulire strade e luoghi pubblici, oltre che per uso agricolo.

La Tunisia ha introdotto un sistema di quote per l’acqua potabile e ne ha vietato l’uso in agricoltura fino al 30 settembre. I residenti hanno dichiarato che nelle ultime due settimane le autorità tunisine hanno tagliato l’acqua potabile di notte in alcune aree della capitale e di altre città nel tentativo di ridurre i consumi, una mossa che ha scatenato una rabbia diffusa.

Il paese sta soffrendo per il quarto anno consecutivo di grave siccità. È stato registrato un calo importante della capacità delle dighe, a circa 1 miliardo di metri cubi, pari al 30% del massimo, a causa della scarsità di piogge da settembre 2022 a metà marzo 2023.

La diga di Sidi Salem, nel nord del paese, forse la più importante fonte di acqua potabile per diverse regioni, è scesa a solo il 16% della sua capacità massima di 580 milioni di metri cubi.

Secondo il governo, la Tunisia ha bisogno di due milioni di semi per la stagione 2023/2024, parte dei quali devono essere assicurati dal raccolto in corso.

«Il protrarsi del calo del raccolto di cereali sarà ad alto rischio per la sicurezza alimentare del Paese e ciò richiede soluzioni radicali e immediate prima che sia troppo tardi», ha concluso Rjaibia.

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