Da ieri è entrata in vigore la nuova Costituzione tunisina, in concomitanza con la proclamazione dei risultati definitivi del referendum del 25 luglio scorso. L’Autorità superiore indipendente per le elezioni ha infatti annunciato i risultati definitivi del referendum sulla Costituzione, dopo il rigetto dei tre ricorsi presentati. Il presidente dell’Autorità, Farouk Bouasker, ha precisato che il 94,60% degli elettori ha votato “sì” mentre il 5,40% ha votato contro. Ha precisato che il numero totale degli elettori al referendum in Tunisia e all’estero ha raggiunto i 2.830.094, rappresentando poco più del 30% del numero di elettori complessivi (circa 9 milioni). Una percentuale molto bassa.
Boukaser ha poi ricordato come le schede annullate siano state 56.479 mentre quelle bianche sono ammontate a oltre 17mila.
Il testo integrale della nuova Costituzione sarà pubblicato a breve nella Gazzetta ufficiale.
La nuova legge fondamentale del paese è stata voluta dal presidente Kais Saied, nella scia di una serie di provvedimenti d’eccezione, e ha suscitato dibattiti e critiche, soprattutto dalle organizzazioni di difesa dei diritti umani e della democrazia.
L’opposizione – che da un anno denuncia il colpo di stato del 25 luglio 2021 con il quale Saied ha assunto tutti i poteri – e i difensori dei diritti umani hanno messo in guardia dal pericolo di un ritorno alla dittatura con la nuova Costituzione.
La nuova legge fondamentale rafforzerà chiaramente le prerogative del capo dello stato, che eserciterà la funzione esecutiva, avrà il potere di nominare o rimuovere il primo ministro e nominare gli altri membri del governo, scelti tra i candidati proposti dal capo dell’esecutivo. Tra le diverse novità, il presidente potrà poi respingere le leggi approvate dal Parlamento (che avrà due Camere: l’Assemblea dei rappresentanti del popolo e il Consiglio nazionale delle regioni) e assegnare alti incarichi civili e militari.