Tunisia. Silenzio si vota - Nigrizia
Politica e Società Tunisia
Kais Saied si avvia verso l'ennesimo consolidamento del suo strapotere in Tunisia
Tunisia. Silenzio si vota
Domenica 6 ottobre le elezioni presidenziali lo attendono per la conferma al vertice come presidente della Repubblica. La vittoria è data per certa; i dubbi riguardano semmai il tasso di partecipazione elettorale. Se la legittimità al suo regime potrebbe apparire come minima, cosa spiega la sua salda posizione ai vertici dello stato?
03 Ottobre 2024
Articolo di Roberto Valussi
Tempo di lettura 2 minuti

La Tunisia va al voto domenica 6 ottobre per scegliere il suo presidente della Repubblica. Poca suspense nell’aria per l’esito delle urne: l’attuale capo dello stato Kais Saied si è costruito una solida passeggiata verso la vittoria.

In 5 anni al governo, quello che un tempo era un anonimo professore di diritto costituzionale ha scavato uno iato enorme tra lui e chiunque altra figura capace di contendergli il primato.

Tramite la repressione sistematica del dissenso su media, opposizione, società civile e magistratura, il suo regime ha fatto piazza pulita di ogni forma di contropotere.

Per questa tornata elettorale, dunque, più che guardare a quei pochi candidati a cui è stato concesso partecipare, è più indicativo valutare il tasso di partecipazione elettorale. Alle ultime elezioni, le legislative del gennaio 2023, l’affluenza alle urne era stata di un magro 11%. Praticamente un boicottaggio popolare.

In attesa di vedere se e come questa volta la partecipazione al voto cambierà, diamo qui una breve panoramica sui fattori interni e di politica estera, che contribuiscono a tenere a galla l’uomo forte della Tunisia.

Spoiler (ma questo lo sanno pure i bambini): c’entra anche l’Italia.

Per maggiori informazioni, qui trovate la Bussola di Nigrizia dedicata al tema. 

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