Nel commercio estero della Turchia l’Africa ricopre un ruolo sempre più significativo, con una crescita aumentata dal 4,5% dei 2003 (2,1 miliardi di dollari), al 9,4% del 2021 (21,2 miliardi di dollari). E con un volume complessivo di scambi che quest’anno dovrebbe più che raddoppiare, raggiungendo i 45 miliardi di dollari.
Solo nei primi otto mesi di quest’anno, le esportazioni verso il continente hanno totalizzato 16,7 miliardi di dollari, con un aumento annuo del 28,7%, secondo i dati del ministero del commercio turco.
Oltre alle dozzine di accordi economici e commerciali con altrettanti paesi africani (tra i più consolidati quello con Somalia e Libia), Ankara ha accordi di libero scambio con cinque nazioni del continente: Marocco, Tunisia, Egitto, Mauritius e Sudan. E oggi si propone di diversificare e rinsaldare le sue destinazioni di esportazione verso 18 nazioni africane, tra cui Etiopia, Sudafrica, Nigeria, Libia ed Egitto.
Al primo posto tra i settori dell’export c’è quello delle armi, dell’addestramento e dei sistemi militari, in particolare i droni da combattimento.
La crescita dei rapporti commerciali tra la Turchia e l’Africa si è sviluppata a partire dal 2003, quando il ministero del commercio turco ha introdotto per la prima volta una strategia per lo sviluppo delle relazioni commerciali ed economiche con l’Africa.
Una strategia incentrata su frequenti visite bilaterali, alla quale si sono aggiunti, a partire dal 2008, i vertici del partenariato Turchia-Africa, e dal 2016 i forum di economia e affari. Il terzo di questi forum, lo scorso anno a Istanbul, ha visto la partecipazione di delegati provenienti da 45 paesi africani.
Sempre a Istambul, nel 2018, si è inoltre tenuto il Forum economico e imprenditoriale Turchia-Ecowas, per sviluppare le relazioni con la Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale.
Rapporti che si sviluppano anche attraverso le ambasciate, aperte in 43 nazioni africane, e con consulenti commerciali, presenti in 31 paesi. Sono invece 37 gli stati del continente che hanno una propria sede diplomatica ad Ankara.