Tutti al mare! - Nigrizia
Conflitti e Terrorismo Economia Gibuti
Le brame mondiali per 2.200 km di costa del Mar Rosso
Tutti al mare!
31 Luglio 2024
Articolo di Roberto Valussi
Tempo di lettura 2 minuti

 

No, non è un invito ad andare in vacanza. Non è nemmeno una guida ai mari più belli d’Africa. Ci (s)piace pensare che ”tutti al mare” sia piuttosto il monito delle forze militari di mezzo mondo che si precipitano in un mare specifico: quello Rosso. Da Suez in Egitto, a Bab-el-Mandeb a Gibuti, i 2.200 km di lunghezza del Mar Rosso attirano sempre di più le brame di potenze locali e internazionali, che trovano abbondanza di motivi per piazzarsi al centro in una delle più strategiche giugulari del commercio mondiale.

L’importanza di questa lunga lingua di mare (all’incirca lunga come il tratto da Catanzaro a Calais) è diventata evidente ai più, dallo scorso novembre, da quando la fazione degli houthi yemeniti ha iniziato ad attaccare le navi che vi transitano verso l’Europa. Ma la sua rilevanza è cresciuta costantemente negli ultimi vent’anni. Prendiamo come termometro il numero di basi e avamposti militari presenti a Gibuti. Ad oggi si contano le bandiere di almeno 11 paesi, tra cui quelle di Stati Uniti, Francia, Turchia, Germania, Spagna. Persino dell’Italia. E persino di due paesi che vi hanno piazzato la loro prima e pressoché unica base militare all’estero: Giappone e Cina. 

Vi lasciamo in mano a questo breve video per esplorare le trame delle varie potenze attuali e le ragioni specifiche dei loro interessi. In conclusione, confessiamo che quel ”tutti al mare!” del titolo ha anche un fondo di aderenza alla realtà di Nigrizia. Il team di produzione di contenuti per i social media va in ferie fino al 19 agosto. Se non vedete nuovi reel o post in generale, è per questo. 

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