Il volumetto raccoglie cinque articoli apparsi su Nigrizia quando il mensile da semplice bollettino, benché ricco di tante cose, mutava in rotocalco perdendo l’articolo La. Erano gli anni in cui il vento delle indipendenze soffiava sull’Africa (1968-63). Tusiani, con i suoi articoli, dona un tocco afroamericano alla rivista comboniana che porta come sottotitolo “Fatti e problemi del mondo nero”.

Tusiani, negli Stati Uniti, vive quel momento magico della fine degli anni ’50 inizio ’60 in cui gli afroamericani rivendicano la loro identità sviluppando movimenti e realtà politiche come le Black Panthers e il Black Power. Nigrizia viene così arricchita di articoli che illustrano gli spirituals neri, affrontano il problema del razzismo e l’ideale di democrazia, raccontano il contributo del cristianesimo al benessere dei neri americani e la fine della schiavitù.

Ma lo scoop di Tusiani è l’intervista “in esclusiva per i lettori di Nigrizia” a Martin Luther King (Nigrizia, gennaio 1960). Nel leggere le risposte alle quattro domande postegli, l’attivista politico e pastore protestante, leader del movimento per i diritti civili degli afroamericani è come se, a decenni dalla sua tragica morte, ci parlasse dell’oggi: «Se l’umanità sente ancora il diritto di esistere, dobbiamo allora trovare un’alternativa alla guerra. Direi insomma che la sola vera via della pace è l’amore, la pazienza, la comprensione, la buona volontà, e la piena adesione ai principi di giustizia».