Il 25 febbraio il Consiglio europeo ha imposto una nuova serie di sanzioni contro 11 persone (tutte russe, di cui 9 attive in Africa) e 7 società legate al gruppo paramilitare russo Wagner per “violazioni dei diritti umani” in tre paesi africani: Repubblica Centrafricana, Mali e Sudan.
Le sanzioni impongono il congelamento dei beni, il divieto a imprese e cittadini europei di inviare loro fondi, e il divieto di ingresso e movimento all’interno del territorio dell’Ue.
Gran parte delle persone sanzionate si trova in Repubblica Centrafricana. Si tratta di Vitalii Perfilev, consigliere per la sicurezza del presidente Faustin-Archange Touadéra e descritto come “una figura chiave di Wagner nel paese”.
Altro individuo identificato come cruciale nell’apparato paramilitare russo a Bangui è il portavoce di Wagner in RCA, Alexander Ivanov. Nel rapporto appare anche l’istruttore locale di Wagner Aleksandr Malotetko e Konstantin Pikalov, presentato come comandante di Wagner in Africa e responsabile delle attività del gruppo nel continente. Pikalov è anche considerato il mandante dell’assassinio, nel luglio 2018, di tre giornalisti russi che indagavano sulle attività di Wagner nello sfruttamento delle miniere di diamanti in Centrafrica.
Dimitri Sytii avrebbe invece “un ruolo di primo piano”, essendo a capo della sede locale della Russian House a Bangui, braccio culturale del ministero degli esteri russo e considerata strumento di propaganda e diffusione dell’influenza wagneriana nel paese.
Sytii sarebbe anche responsabile della gestione di Lobaye Invest Sarlu, filiale della società russa M-Finans, controllata da Evgueni Prigojine, creatore di Wagner e molto vicino al presidente Vladimir Putin. Lobaye Invest Sarlu sfrutterebbe in particolare le miniere d’oro e di diamanti del paese.
Sarebbe anche utilizzata per finanziare i media locali, come radio Lengo Sengo, indicata dal Consiglio europeo come braccio della propaganda e delle campagne di disinformazione di Mosca, e anch’essa sottoposta a sanzioni.
Nel settore dei diamanti compare il nome di Diamville, società di copertura della Wagner per il commercio illegale della pietra preziosa.
Sewa è invece un’azienda del settore della sicurezza, filiale di Lobaye Invest Sarlu. Garantirebbe la protezione di alti funzionari del governo centrafricano e sarebbe coinvolta, insieme a Wagner, in una serie di attentati nel paese dalle elezioni presidenziali del dicembre 2020.
In Sudan – altra base importante per gli interessi russi – le sanzioni colpiscono invece Meroe Gold, società che servirebbe da copertura per le operazioni di Wagner che “attraverso la sua affiliazione con l’esercito sudanese, si assicura di sfruttare l’oro e di esportarlo in Russia”. Alla sua testa c’è un altro russo sottoposto a sanzioni: Mikhail Potepkin, presentato come il leader di Wagner nel paese.
Potepkin compare anche nell’organigramma della società madre della Meroe Gold, M-Invest, diretta da un altro russo, Andrei Mandel, anche lui ora sanzionato.
Altre otto persone e tre compagnie energetiche private legate al gruppo Wagner erano già state sanzionate dal Consiglio dell’Unione Europea nel dicembre 2021.
Il mese scorso, in sede del Consiglio di sicurezza dell’Onu, Stati Uniti, Francia e Regno Unito avevano accusato Wagner di contribuire all’instabilità e di saccheggio di risorse in Africa.