La Conferenza episcopale della Repubblica democratica del Congo (Cenco), in una dichiarazione di qualche giorno fa, si dice sbigottita e preoccupata per la prosecuzione dei combattimenti nel Nord Kivu, in particolare nei territori di Rutshuru e Nyiragongo. E proprio a Goma, capoluogo della provincia del Nord Kivu, si recherà il 4 luglio papa Francesco.
Nella provincia dell’est del paese – in stato d’assedio da 13 mesi al pari della provincia dell’Ituri proprio per combattere i gruppi armati – si confrontano le Forze armate congolesi e i ribelli del gruppo M23. Gruppo che molti osservatori e lo stesso governo congolese ritengono sia supportato dal confinante Rwanda.
I combattimenti, con molte vittime e distruzioni, stanno avvenendo a poche settimane dagli incontri di Nairobi, dove i capi di stato della regione dei Grandi Laghi e una parte dei gruppi armati avevano preso l’impegno di unire gli sforzi per instaurare la pace e ritrovare una stabilità che manca da oltre 25 anni.
«Il popolo del nordest dell’Rd Congo – dichiarano i vescovi – aspira a una pace duratura grazie a una migliore cooperazione tra le diverse componenti, della quale possano beneficiare le generazioni future. Tanto più che il popolo congolese si sta mobilitando per accogliere a luglio il Santo Padre che viene come artefice di pace e apostolo della riconciliazione. Non è giusto né onorevole negare al popolo questo momento di felicità che sarà una fonte di benedizione per tutta la nazione».