L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato mercoledì scorso una risoluzione chiedendo alla Russia di annullare il suo «tentativo di annessione illegale» di quattro regioni ucraine a seguito dei «cosiddetti referendum illegali».
Il testo della risoluzione, dal titolo Integrità territoriale dell’Ucraìna: difesa dei principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite, è stato adottato con 143 voti favorevoli, 5 contrari e 35 astenuti. La delibera non è vincolante. Dei 35 paesi astenuti, 19 sono africani.
Se confrontiamo i quattro voti precedenti dell’Assemblea generale dall’inizio del conflitto in Ucraìna – ovvero quello di inizio marzo per «deplorare quella che si qualifica come aggressione commessa dalla Russia», quello di fine marzo sulle sue conseguenze umanitarie, di aprile per sospendere Mosca dal Consiglio per i diritti umani e quello di mercoledì – ci sono posizioni diverse da parte di paesi africani rispetto al passato. Ad esempio, è la prima volta che l’Eritrea non vota contro la risoluzione Onu. Asmara sceglie di astenersi.
Il Senegal, il cui voto è sottoposto a scrutinio poiché il paese detiene la presidenza di turno dell’Unione africana, questa volta ha votato a favore della risoluzione. In due occasioni Dakar si era astenuta, assumendo una posizione di principio di «non allineamento» con la politica di un campo o dell’altro. Ma l’Unione africana difende nei suoi testi costitutivi l’inviolabilità dei confini e l’inviolabilità della sovranità territoriale.
Dakar, inoltre, è stata la prima tappa, dieci giorni fa, del tour africano del ministro degli esteri ucraino, Dmytro Kuleba, che ha visitato quattro paesi dopo che due mesi prima era stata la controparte russa a far visita a paesi africani anticipato dalla sua controparte russa. Dopo Dakar, Kuleba si è recato ad Abidjan e ad Accra prima di interrompere il suo viaggio per tornare in Ucraìna durante i bombardamenti russi.
Altri paesi africani sono rimasti coerenti nella loro posizione all’Assemblea generale. Tra le 19 astensioni, ci sono, in particolare, Algeria, Burundi, Congo, Guinea, Mali, Togo e Sudafrica. Città del Capo ha confermato la sua astensione nonostante gli sforzi diplomatici degli Stati Uniti. Il presidente Cyril Ramaphosa è stato ricevuto all’inizio di settembre a Washington dal suo omologo americano Joe Biden.
Giovedì, durante una conferenza stampa online con i media continentali, il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba ha accolto con favore l’esito del voto e ancora una volta ha invitato i paesi del continente a «non rimanere neutrali».
«Sono stato particolarmente felice di vedere che i quattro paesi che ho visitato in Africa – Senegal, Costa d’Avorio, Ghana e Kenya – hanno sostenuto questa risoluzione. Sono profondamente grato per le loro chiare posizioni, così come alle altre nazioni africane che hanno scelto il campo della Carta delle Nazioni Unite, i principi del diritto internazionale, del rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale degli Stati.