Il Fondo monetario internazionale ha pubblicato un lungo rapporto che accusa di corruzione il governo di Edgard Lungu, ex presidente dello Zambia.
Un problema che, secondo il Fmi, sarebbe stato così comune da divenire istituzionalizzato. Il rapporto cita infatti “gravi debolezze e vulnerabilità alla corruzione in tutte le funzioni dello stato”, in particolare negli anni 2016-2021.
I settori più colpiti sono quelli della finanza pubblica e della gestione degli appalti. Nello specifico, la precedente amministrazione avrebbe gonfiato i costi di progetti di alto profilo per trarne vantaggio economico. A renderlo possibile, la mancanza quasi totale di conseguenze legali e misure insufficienti di monitoraggio e trasparenza.
Oltre all’analisi di tutte le irregolarità riscontrate, il rapporto contiene delle linea guida per introdurre riforme che portino progressivamente ad un miglioramento sostanziale del problema.
Si tratta di un’indagine richiesta dallo stesso presidente ora in carica, Hakainde Hichilema. Eletto nel 2021, è riuscito a frenare il collasso economico verso cui stava andando il paese e ha fatto della lotta alla corruzione uno dei suoi baluardi.
Poco dopo la sua elezione, alcuni membri del governo precedente erano stati arrestati proprio per questo motivo, ma gli imputati avevano negato tutte le accuse ed erano stati poi rilasciati su cauzione. Hichilema si è direttamente rivolto a FMI chiedendo uno studio più approfondito sulla questione.
La missione interdipartimentale si è svolta da gennaio a maggio 2022, col fine di fare luce su una piaga che lacera economicamente un paese già di per sé estremamente sotto pressione.
Dal 2020, infatti, lo Zambia risultava inadempiente al pagamento dei debiti esteri. Per questo, lo scorso agosto ha ricevuto, proprio dal Fondo monetario internazionale, un prestito di 1,3 miliardi di dollari.