Alla perdurante crisi energetica e idrica e alla perdurante siccità e crisi alimentare che ha colpito lo Zambia, si va aggiungendo anche la crisi politica espressa nel recente contrasto tra il Parlamento e il presidente Hakainde Hichilema.
Il 17 settembre, i parlamentari del Partito unito per lo sviluppo nazionale (UPND) al potere, insieme ai membri dell’opposizione del Fronte patriottico (PF) e a un gruppo di parlamentari indipendenti hanno organizzato una protesta silenziosa all’interno del Parlamento, riunito per discutere i tanti problemi sul tappeto.
Nonostante fossero elencati diversi temi all’ordine del giorno, solo un deputato dell’UPND si è alzato a parlare, mentre il resto della Camera è rimasto sempre in silenzio.
Di conseguenza, il vicepresidente Malungo Chisangano, che presiedeva la sessione, è stato costretto ad aggiornare la seduta poco dopo l’inizio della stessa. Un evento senza precedenti.
La protesta silenziosa ha sollevato, quindi, serie preoccupazioni sulla salute della democrazia in Zambia.
La presa di posizione assunta da tutti i partiti è apparsa come una denuncia dell’attuale inadeguata gestione delle procedure e dei ruoli parlamentari, ritenuti contrari alle linee guida dell’organizzazione del Commonwealth, di cui fa parte lo Zambia, sulla condotta in seno al parlamento.
La comune preoccupazione, insomma, è che l’ambiente in Parlamento non favorisca il necessario dibattito che dia spazio anche all’espressione di opinioni divergenti.
“Continuare a calpestare ingiustamente una piccola formica nera innocua può costringerla ad imparare e a mordere all’istante”, ha ricordato al presidente il deputato del PF Miles Bwalya Sampa.
Sfide interne
Le implicazioni per il governo sono molto significative. L’amministrazione del presidente Hichilema, che aveva goduto inizialmente di una maggioranza parlamentare relativamente stabile, potrebbe trovarsi ad affrontare una potenziale sfida dall’interno, se si ripeteranno simili situazioni.
Diverse figure politiche di alto livello, sia dei partiti di governo che di opposizione, hanno invitato Hichilema ad agire rapidamente per affrontare le preoccupazioni sollevate dai parlamentari.
I membri del parlamento, d’altro canto, hanno chiesto alla presidente Nelly Mutti e ai suoi vice di rivedere il loro approccio alla gestione delle sessioni di lavoro per garantire che tutti i parlamentari abbiano ampio spazio per esprimersi.
E qualcuno ha sollevato tra l’altro qualche interrogativo in merito alla capacità di leadership della stessa presidente Mutti, pur senza invitarla a dimettersi.
Modifiche alla Costituzione?
In questa cornice nessuno sa con certezza se si terrà fede alle elezioni presidenziali fissate per il 13 agosto 2026, come previsto dalla Costituzione dello Zambia, o se, come sospettano membri dell’opposizione, a cominciare dall’ex presidente Edgar Lungu, saranno posticipate magari di diversi anni.
Interrogativo sorto tra l’altro il 13 settembre quando, nel tradizionale discorso annuale all’Assemblea Nazionale, Hichilema aveva sostenuto la necessità di una revisione della Costituzione visto che, secondo lui, sono stati finora disattesi i principi, le disposizioni e l’attuazione dei progetti concreti da essa previsti.