Nuova stretta contro l’opposizione in Zimbabwe. Il 16 giugno la polizia ha fatto irruzione nell’abitazione del leader ad interim della Coalizione dei cittadini per il cambiamento (Citizens for Coalition Change – CCC), Jameson Timba, arrestando lui e altri 80 attivisti.
L’accusa è di aver tenuto una riunione politica non autorizzata.
Gli attivisti erano radunati presso la residenza di Timba ad Avondale, nella capitale Harare. Quando è intervenuta la polizia la situazione è degenerata in violenza, con gli oppositori che avrebbero resistito all’arresto scontrandosi con le forze dell’ordine.
Sentito dall’agenzia Reuters il portavoce del CCC Promise Mkwananzi, ha affermato che gli arresti sono “deplorevoli” e dimostrano una “regressione democratica”.
La legge sull’ordine pubblico è stata più volte utilizzata dalle forze di sicurezza per reprimere il dissenso e vietare pubbliche manifestazioni contro il governo, dominato dallo ZANU-PF.
Jameson Timba è leader ad interim della Coalizione di opposizione da gennaio, quando l’ex leader Nelson Chamisa ha lasciato il CCC sostenendo che fosse stato infiltrato dal partito del presidente Emmerson Mnangagwa, formazione politica che mantiene saldamente il potere in Zimbabwe dal 1980, supportata dall’apparato di sicurezza e dalla magistratura.