Il rapporto della Commissione elettorale dello Zimbabwe (Zec) sulla delimitazione dei confini elettorali, pubblicato il 6 marzo sulla gazzetta ufficiale in vista delle elezioni generali di agosto, è inondato di anomalie e violazioni della legge e della Costituzione.
A rivelarlo è un dettagliato rapporto di 140 pagine realizzato dall’organizzazione zimbabwana di controllo e analisi dei dati Team Pachedu, che ha scoperto una lunga serie di “errori”, tra cui 55 seggi elettorali duplicati, molti codici di seggi inesistenti e altri posizionati in zone remote, lontano anche decine di chilometri dagli agglomerati di popolazione.
Ma soprattutto ha scoperto una serie di distretti inesistenti, moltissimi dei quali fuori dal paese.
Seguendo le coordinate fornite dalla Zec, l’ong ha rilevato centinaia di circoscrizioni in Antartide e altre ancora che indicavano punti nel mezzo dell’Oceano Indiano, ma anche in Zambia, eSwatini e Sudafrica.
Il gruppo ha anche accusato la Commissione elettorale di aver creato coordinate duplicate all’interno del paese. “Zec ha falsificato molte coordinate nel rapporto”, fa sapere il watchdog.
Il “Delimitation Report” è stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale il 20 febbraio, quando già erano scaduti i tempi previsti dalla Costituzione (14 giorni). Un ritardo dovuto all’intervento del presidente Emmerson Mnangagwa che avrebbe manomesso il documento ufficiale consegnatogli dalla presidente della Zec Priscilla Chigumba il 3 febbraio.
Invece di pubblicare subito il report in gazzetta, “il presidente ha costretto la presunta Commissione indipendente ad apportare ulteriori modifiche illegali al rapporto, ignorando deliberatamente il processo di delimitazione stabilito dalla Costituzione”, denuncia Team Pachedu. “Ha così minato i poteri della Zec ed è riuscito a sovvertirne illegalmente l’autorità”.
“Vorremmo esprimere il nostro malcontento per lo sfacciato disprezzo della Costituzione dello Zimbabwe da parte del presidente e della Commissione elettorale”, dichiara ancora l’ong. “L’attuale esercizio di delimitazione avrebbe dovuto inaugurare rinnovate speranze per elezioni democratiche in Zimbabwe, essendo basate sulla nuova Costituzione del 2013”.
“Sfortunatamente – prosegue – queste speranze si stanno rapidamente dissipando poiché il presidente e la commissione elettorale hanno rovinato l’intero processo di delimitazione con violazioni dolose della costituzione e della legge elettorale”.