In una lettera indirizzata a Emmerson Mnangagwa, i cittadini zimbabwani della diaspora riuniti nella Zimbabwe Diaspora Initiative (Zdi), chiedono al presidente di dare seguito alla promessa di consentire il voto ai cittadini all’estero, fatta subito prima delle elezioni del 2018 alla Conferenza generale delle Nazioni Unite.
In particolare, chiedono di non firmare il disegno di legge di modifica alla legge di emendamento elettorale (Electoral Amendment Bill) che non contiene disposizioni che permettano ai cittadini all’estero di esprimere il loro voto alle elezioni generali di agosto.
“Siamo rimasti costernati quando abbiamo visto l’evidente omissione di disposizioni per il voto della diaspora nel disegno di legge, e ci siamo resi conto che l’omissione nega il suo impegno a far attuare il voto della diaspora”, scrive il gruppo.
A far svanire le speranze di una svolta è stato però il ministro della giustizia, degli affari legali e parlamentari Ziyambi Ziyambi, dichiarando pubblicamente che la comunità della diaspora non sarà autorizzata a votare poiché non ci sono collegi elettorali dello Zimbabwe nelle loro aree di residenza.
Una dichiarazione quantomeno azzardata, visto che un recente rapporto indipendente ha evidenziato numerose anomalie e violazioni della legge e della Costituzione nel report della Commissione elettorale sulla delimitazione dei confini elettorali. Scoprendo addirittura l’esistenza di centinaia di circoscrizioni in Antartide, nell’Oceano Indiano, ma anche in Zambia, eSwatini e Sudafrica.
Ricordando il notevole contributo economico della diaspora nel paese – 2 miliardi di dollari, il 7% del Pil, secondo i dati del 2021 della Banca mondiale – lo Zdi fa notare anche che il governo dello Zanu-Pf consente il voto ai cittadini che lavorano nelle ambasciate all’estero, nonostante la legislazione non lo preveda.
“Ironia della sorte, i cittadini dello Zimbabwe che lavorano nelle ambasciate possono votare, ma non esiste alcuna disposizione costituzionale che dica che solo loro possono farlo, mentre a coloro che lavorano per altre organizzazioni ma che vivono nello stesso paese non è consentito”, denunciano.
Gli zimbabwani che vivono fuori dal Paese sono oltre 5 milioni, circa il 30% della popolazione. La maggior parte sono emigrati nel vicino Sudafrica, ma si concentrano in particolare anche nel Regno Unito e in Australia, Canada, Nuova Zelanda e Stati Uniti.