Il principale partito di opposizione, la Coalizione dei cittadini per il cambiamento (Ccc), ha vinto 19 dei 28 seggi dell’assemblea nazionale nelle elezioni parlamentari suppletive tenutesi sabato 26 marzo, la cui campagna elettorale è stata segnata da violenze, intimidazioni e censure nei confronti del Ccc, come denunciato anche da Amnesty international.
Il partito al potere dall’indipendenza, nel 1980, lo Zanu-Pf del presidente Emmerson Mnangagwa, ha ottenuto i rimanenti 9 seggi e rafforza il suo controllo sull’assemblea nazionale con una maggioranza di quasi tre quarti, dopo aver ottenuto 145 dei 210 seggi alle elezioni del 2018. Pesantemente sconfitto lo storico partito di opposizione, il Movimento per il cambiamento democratico (Mdc), guidato dal senatore Douglas Mwonzora che non ha ottenuto alcun seggio.
Le elezioni suppletive sono viste come una prova delle elezioni generali del prossimo anno.
In generale, il Ccc ha consolidato la sua base di elettori nelle aree urbane, mentre lo Zanu-Pf ha mantenuto i consensi nelle aree rurali, dove ha vinto otto dei suoi seggi nonostante una scarsa affluenza alle urne nella maggior parte dei collegi elettorali. Il partito del presidente ha anche fatto breccia in alcune tradizionali roccaforti dell’opposizione conquistando due seggi vinti dall’opposizione nel 2018.
I seggi in parlamento erano diventati vacanti lo scorso anno dopo che una fazione del Mdc, guidata da Mwonzora, aveva richiamato diversi legislatori e consiglieri a seguito di una sentenza della Corte suprema.
La sentenza affermava che l’ascesa di Nelson Chamisa alla presidenza del Mdc dopo la morte, nel 2018, del presidente fondatore del partito, Morgan Tsvangirai, era non era conforme alle procedure.
Dopo la scissione, Mwonzora ha mantenuto il nome del partito e ha preso il controllo della sede e dei fondi stanziati dal governo, e Chamisa – sconfitto alle presidenziali del 2018 da Mnangagua – ha fondato il suo nuovo partito.
Nonostante l’evidente perdita di consensi, Mwonzora rimane il leader dell’opposizione in parlamento poiché controlla ancora la maggior parte dei legislatori dell’opposizione eletti con il Mdc.
«Siamo felici di aver vinto 19 seggi parlamentari e la gente ha dimostrato di non fidarsi della cabala di Mwonzora», ha commentato Fadzayi Mahere, portavoce del Ccc al quotidiano Daily Maverick. «Tuttavia, la corsa alle urne non è stata facile a causa della mancanza di riforme elettorali, della violenza e del divieto di tenere i nostri raduni da parte della polizia».
Insieme alle elezioni suppletive parlamentari, si è tenuta anche un’elezione suppletiva per i rappresentanti dei governi locali in 122 giurisdizioni locali. Qui il Ccc ha rivendicato il 61% dei voti in diversi comuni urbani e rurali.
Mentre venivano conteggiati i voti del 26 marzo, però, Mwonzora ha richiamato altri 16 consiglieri di otto province, passati a sostenere il partito di Chamisa.