L’Unicef ha pubblicato un rapporto in cui si afferma che quasi la metà dei giovani del paese non va a scuola a causa della povertà cronica, aggravata dalla pandemia di Covid-19. Il rapporto evidenzia che la percentuale è più che raddoppiata negli ultimi tre anni. Prima della pandemia, il 21% dei giovani dello Zimbabwe non frequentava la scuola. Ora il numero si attesta al 47%.
Le famiglie pagano meno di 100 dollari all’anno per mandare i propri figli a una scuola elementare e circa 300 per una scuola secondaria. Tariffe molto alte per persone che sopravvivono con meno di un dollaro al giorno, in un paese in cui un quarto della popolazione soffre di estrema carenza di cibo.
L’Unicef afferma che il governo sta spendendo il solo 13% del suo budget per l’istruzione invece del 20%, come concordato in una conferenza anni fa a Dakar, in Senegal.
L’agenzia delle Nazioni unite per l’infanzia ha investito 146,79 milioni di dollari in assistenza umanitaria rivolta a donne e bambini vulnerabili nel 2021, secondo il rapporto annuale pubblicato il 22 aprile scorso.
Il rappresentante dell’Unicef Tajudeen Oyewale ha affermato che l’agenzia e i suoi partner hanno compiuto enormi interventi per sostenere i fallimenti dei sistemi di istruzione e assistenza sanitaria del paese, compresi i progetti idrici e igienico-sanitari.